Un acquidoccio attivo e funzionante

Canale di regimentazione delle acque dai campi costruito probabilmente in epoca Leopoldina (che per la Toscana equivalse a un salto di qualità assoluta nella vita e nella civiltà).
Di questi canali di pietra con il fondo messo in modo di rallentare lo scorrere precipitoso dell’acqua) ne sono rimasti pochi dopo il rifacimento generale delle vigne e dell’assetto dei terreni negli anni ’70, ma quei pochi rimasti (costruiti con grande rigore e maestria) continuano ancora oggi a impedire il rischio del dilavamento dei terreni e portano lentamente l’acqua piovana verso i torrenti.
Questi pochi acquidocci rimasti sono un esempio tangibile di come le cose fatte per bene non hanno mai fine e continuano – nel corso dei secoli – nella loro missione.

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