Maya

Da oggi quella montagna di pelo bianco non scodinzolerà più a chiunque le si avvicini avida di carezze come era – dolcissima – a dispetto della sua mole e della sua origine maremmana.
Non farà più passeggiate notturne in perfetta solitudine fra le ginestre che portano al Borro di Parabuio e tra gli ulivi rinseccoliti piantati fra i sassi che neanche la terribile gelata dell’85 volle scuotere. Una bianca vertinese a quattro zampe.

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