
Ci sono persone le cui parole farebbero schifo al pozzo nero (bottino per i toscani di antico conio).
In un recente convegno con industriali e finanzieri di tutto il mondo (il ministro delle finanze Smotrich) spiega la Gaza nelle varie fasi della guerra fino alla sua riconversione..
Ora si sarebbe alla fase “Demolizione” da effettuarsi con le ruspe, per poi passare allo sgombro e alla costruzione di un immenso villaggio turistico per nababbi che porterebbe un grande ritorno economico a chi finanzierebbe l’impresa (capitali prevalentemente USA).
Un articolo Su “Repubblica” di oggi a firma di Gabriella Colarusso spiega come le parole possano uscire da un pensiero o da una vecchia condotta di cotto appoggiata ai muri, come la vita di migliaia di persone alla fine non sia altro che una questione speculativa immobiliare fra nababbi di tutto il mondo.
Non è escluso che file di servi da ogni dove poi si mettano in cammino e in riga per poterci lavorare a ore come precari benedicendo “i benefattori” che hanno creato tutto questo “lavoro” a disposizione di tutti. La vignetta di Elle – Kappa (sempre su “Repubblica” è assai incisiva.