L’Associazione Terre di Amelia

Amelia (provincia di Terni) vale bene una visita perchè c’è la gelateria di Terence Hill (la sua famiglia ha origini amerine) dove il gelato è divino, con le pareti del locale adornate dai costumi di scena di Trinità.
La colazione è alla pasticceria Russo dove – se si è fortunati – si può sentire qualche cliente che si dedica a suonare qualche brano al pianoforte fra un babà, una sfogliatella, un cappuccino.
I Fichi Girotti e alcune ottime bottiglie di Grechetto escono dalle campagne circostanti, nel chiostro di San Francesco c’è il mercato delle verdure locali, al Convitto escono latticini da sogno, il giornale si prende all’edicola fuori porta, dove l’edicolante era stata adottata dalla gattina di nome Tea (dietro cui c’è una grande storia libertaria) poi c’è da vedere Germanico, il guerriero romano custodito nel museo, il magnifico Duomo, le mura poligonali, la Sala dello Zodiaco, la piazza del vecchio ufficio postale.

Il giovedi porchetta, valanghe di capperi fioriti e papaveri sui muri.

Pochi passi oltre la porta (su via della Repubblica) si trova la spazio “Terre di Amelia” dove la signora Cristina illumina l’ambiente con la sua cortesia artistica parlando delle opere (uniche) esposte, realizzate da persone con difficoltà, che in un valente progetto di recupero sociale agiscono con mani e mente creando oggetti d’ingegno per la casa e gli usi quotidiani, in ceramica e altri materiali.
Vasi, piatti, ciotole, installazioni e creazioni fantasionse, fantastici lampadari fatti da maestri che nella vita hanno camminato in terreni sassosi, ma sono stati compensati da una sensibilità e da una attitudine artistica non indifferente.

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