
La chiusura dell’ufficio postale di Castelnuovo Berardenga per un mese (salvo solite, varie, complicazioni) dal 14 aprile al 14 maggio – per tutta una serie di lavori in corso – comporta che uno dei pochi presidi rimasti sia momentaneamente in letargo.
Viene il torcicollo a pensare che l’ufficio postale di riferimento per pacchi, litanie, raccomandate e complicazioni diventi quello di Taverne d’Arbia, mentre quello a due passi di San Gusmè, langua nel solito destino di essere aperto solo per poche ore alla settimana, invece di accogliere il pellegrinaggio di quanti dal capoluogo non sanno dove andare.
Per essere chiari, bastava solo avere un po’ di fantasia e arguzia nel lasciare aperto tutti i giorni l’ufficio di San Gusmè fin tanto che a Castelnuovo duravano i lavori.
Bisognava aver le palle per tenere aperto l’ufficio di san gusmè mentre casteluovo era chiuso per lavori… quindi tutto nella norma.
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Come le pecore s’aspetta sempre che qualcuno ci metta la faccia sulle cose che il paese mornora nell’ombra…
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Non c’entrano nè le pecore nè le palle.
In una questione del genere bastava solo un po’ di arguzia e fantasia, con l’ufficio postale di San Gusmè a due passi che avrebbe potuto essere aperto ogni giorno per creare meno disagio agli utenti.
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