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Significative le parole di Vasco e Pasquino che in un video proiettato al Cinema – Teatro dei Cavatori del travertino (costruito negli anni successivi alla Seconda Guerra) dicono che per fare colazione si doveva staccare il carro e alzarlo per trovare il conforto di un po’ d’ombra durante la pausa.
Sede è la Grancia di Serre di Rapolano tirata a lucido dopo recenti lavori di restauro eseguiti in maniera conservativa e sublime da un’Amministrazione Comunale che crede molto nella Cultura come forma di sviluppo e partecipazione sociale.
Opere esposte in saloni dalle ampie vetrate che si intersecano con l’orizzonte e il paesaggio fermato dai pittori, comodi divani dove sostare e ammirare, personale volontario che permette l’apertura in ogni fine settimana… perchè Rapolano ha l’80% della popolazione operativa fra varie associazioni che spaziano fra assistenza, decoro, cultura, tempo libero, sport.
Spiccano le opere di Renato Guttuso, di Carlo Pizzichini, di Dario Neri, spicca la voglia di Rapolano di dotarsi di uno spazio museale grandioso e di credere sulla cultura come portatrice di sviluppo per avere cittadini consapevoli.