
“Non è di mia o di nostra competenza” è la frase di rito che indolenti burocrati emettono in suono anche se uno chiede loro semplicemente che ore sono.
Si parte dal fatto che una signora sale sul pulman di Autolinee Toscana che effettua il servizio di linea (134) fra Siena e Villa a Sesta via Castelnuovo Berardenga e Guistrigona e scenda alla fermata “più vicina” dello stabilimento di SEI Toscana a Pian delle Cortine.
Tale fermata è ben oltre il bivio dello stabilimento… di qualche chilometro lontano, su un tracciato ben pericoloso e densamente trafficato (di notte come di giorno) fornito di passaggio a livello, con la strada che quando piove si inonda nel bassorilievo del Kartodromo e d’estate (arrivando o uscendo da una giornata di lavoro) c’è da ripercorrere a ritroso la strada dallo stabilimento alla fermata nel “niente piante che fanno ombra” tipico delle Crete Senesi.
Parte la richiesta di dotare il bivio che porta allo stabilimento SEI di Pian delle Cortine dell’apposita fermata del pulman per permettere una vita meno complicata alla lavoratrice.
Si contattano Autolinee Toscane e Sei Toscana: la prima rimanda a un ufficio apposito che poi rimanda a un altro e via dicendo, così come SEI Toscana, mentre qualcuno in alto neanche risponde.
Passo successivo il contatto con l’Assessore Regionale ai Trasporti che trasale e per azione della funzionario operativo del suo assessorato invia celermente un documento in pdf per mettere un palo di fermata autobus al bivio di Pian delle Cortine.
Anche la Presidente della Provincia Agnese Carletti manda a dire che se ne occuperà l’apposito ufficio se ve ne sono le condizioni.
Dopo mesi e mesi la lavoratrice non ha la sua fermata davanti allo stabilimento, il che consiste in un palo metallico piantato in un suolo non sassoso, fermato con due mestolate di cemento a pronta e con appeso l’orario dei pulman di passaggio.
Poche ore di lavoro con poca fatica, ma ancora è sempre tutto arenato, mentre ancora la signora attraversa a piedi un paesaggio bellissimo sotto le intemperie di ogni stagione per recarsi al lavoro.
Una storia “bellissima” che sarà sottoposta al vaglio del famoso regista inglese Ken Loach, che ama girare amari e divertentissimi film sulla classe operaia e sulla burocrazia.