
“La Pia è una delle figure più affascinanti ed enigmatiche della Divina Commedia, a cui Dante dedica due terzine che costituiscono un capolavoro per condensazione di significati.
La donna che si disvela mostrando di preoccuparsi per la stanchezza nel viaggio di Dante, narra delle sue origini senesi e della sua morte in Maremma peropera di colui che l’aveva “inanellata”.
Dante non rivela il suo vero nome e quello del marito e neppure le modalità e i motivi dell’uccisione, evocando solo la Maremma come luogo allora inospitale, cupo e malsano.
Intorno a questi versi sono state scritte infinite pagine di studio, volte a cercare di identificare dal punto di vista storico la Pia, tradizionalmente indicata come una Tolomei, sposa di Nello d’Inghiramo de’ Pannocchieschi, che l’avrebbe uccisa per gelosia o per sposare un’altra donna.
Questa tradizione, supportata da letteratura, arte e musica, hanno portato alla nascita di diverse leggende tra le quali proprio l’indicazione della scala a chiocciola di palazzo Brigidi come la “Scala della Pia”, derivata probabilmente con l’identificazione del tre – quattrocentesco palazzo Brigidi con l’antico palazzo Pannocchieschi, dove si è immaginato la donna fosse rimasta rinchiusa.
La scala elicoidale, collega il palazzo dalla cantina alla soffita e avendo una struttura leggera, non è percorribile, pur essendo visibile – bellissima – dall’affaccio del secondo piano della Pinacoteca”.
Fonte: Pinacoteca nazionale di Siena