“Sulla strada che da Pianella va a Villa a Sesta da una parte e a Brolio dall’altra, in mezzo a boschi sempreverdi e, a maggio e giugno, assiepati di ginestre, si trova San Felice: un piccolo borgo che sembra uscito da un libro di novelle, abitanti cento o giù di lì, 396 metri sul livello del mare, cuore di un’azienda agricola di quattrocento ettari.
Intorno alla piazzetta si fronteggiano un palazzotto del Seicento, una cappella gentilizia e un vecchio pozzo.
Sulla lapide una scritta latina “… que a suris donatur nunqua fero veniunt…” che il parroco decifra per i turisti.
Caterpillars che sollevano massi, che scuotono la terra per le nuove piantagioni.
Sempre a due passi dalla cappella e a poca distanza dalla nuova scuola, la cantina che con la sua facciata in pietra assomiglia a un fortilizio”…
Fonte: Enrico Bosi Atlante del Chianti Classico Sansoni 1972