Particolari dell’Onda vittoriosa

Settembre si porta via il bollore dell’estate insieme alle ore di luce che inevitabilmente si riducono ed è un lento avvicinarsi alle raccolte grosse che andranno nei tini e nei fusti non più orci.
Un po’ di malinconia cresce, camminando in via Duprè con sempre più porte chiuse e con una fila di macchine fissa sul lato destro della strada che ha preso il posto di qualche tavolino, ingresso di negozio e di qualche capannello di persone.
Inconfondibile il rumore di una stampella che batte sulle lastre, bilanciata da una borsa della spesa con le ruote (l’allieva fardello del peso di un litro di latte, un pane, un etto di acciughe, una scatola di dado).
La curiosità delle costanti che si integrano con le bandiere:il divieto di sosta entro il Delfino, il cielo che si mescola con il colore del mare, i braccialetti che dal basso sembrano giostre, il fucsia dei fiori che scivolano dalle terrazze, rondini che entrano nelle lingue azzurre e bianche.

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