
Prima di arrivare a concepire questa grandiosa opera di quasi dieci metri per sette, nella parete nond della Sala del Mappamondo di Palazzo Pubblico a Siena, Simone Martini si cimentò nella Madonna della Misericordia custodita per secoli nella chiesa del Popolo di San Bartolomeo a Vertine, databile ai primi anni del Trecento, con la collaborazione del futuro suocero Memmo di Filippuccio.
Dal Governo dei Nove, venne affidato a un pittore giovane e pressochè sconosciuto, la realizzazione di un’opera monumentalein una delle stanze più importanti dell’intero Palazzo.
Si alternò nella pittura della parete con la realizzazione della Cappella di San Martino nella Basilica di Assisi e l’opera venne completata intorno al 1315 (come da firma dell’autore).
Già dopo pochi anni venne richiamato a metterci mano pervhè la parete su cui poggiava l’affresco all’epoca dava sull’esterno e varie figure di santi (specie i volti) vennero ritratti ex novo.
Ognin tanto a senesi o genti del contado dovrebbe salir voglia di fare i turisti a casa propria, anche solo per capire da dove si viene, anche solo per capire che tutta questa meraviglia intorno si è trovata e si ha il compito o il dovere morale di mantenerla così come si è trovata.