
Nel Chianti Inventato (Greve, San Casciano, Tavarnelle – Barberino) non esiste un attimo di tregua e se non ci fosse di mezzo una istituzione seria come l’Unesco, la firma congiunta in piazza dei tre sindaci, di fronte alla sacra bistecca gigliata da candidare a Patrimonio dell’Umanità, parrebbe una goliardata e invece… è una cosa vera, nel paese delle sagre, delle ricette e del provincialismo elevato al rango di ideologia.
“Si tratta di un passaggio importante – dichiarano i sindaci Roberto Ciappi, Paolo Sottani e David Baroncelli – che intendiamo sostenere e promuovere perché crediamo che la Bistecca alla fiorentina abbia un ruolo centrale nella storia culinaria del nostro paese, è un presidio enogastronomico caratterizzato da una forte identità locale che ha contribuito a diffondere lo stile di vita e la passione per il gusto della nostra regione”.
Fonte: Il Gazzettino del Chianti
Questa richiesta contribuisce al fine delle sagre da consegnare all’Unesco come la richiesta sul chianti classico.
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Direi che sono due cose simili ma diverse: se questa pare una goliardata, l’altra non lo è perchè serve a distinguere il “Chianti” (vino) più nobile, dagli altri “Chianti” (vino) che hanno la vista sul mare.
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