Don Terence Kovilage Silva nuovo parroco del Chianti

don terence Kovilage Terence Chaminda Silva

Sullo scacchiere della Diocesi di Fiesole, ci sono state più mosse del cavallo: don Stefano Isolan a Cavriglia, Don Hector Largo a Castelnuovo dei Sabbioni e Neri (dopo sette anni di navigazione delle anime del Massellone), Don Maurizio del Bue al Pestello, don Angelo Silei vice prete alla Basilica di San Giovanni a Arezzo e don Terence Kovilage Chaminda Silva parroco nel Chianti.
Don Terence proviene dallo Sri Lanka (un’isola dell’Oceano Indiano) ha raggiunto riva portato in canoa dai fratelli Abbagnale, poi – una volta sbarcato sul continente – ha preso a noleggio cavallo e slitta per un lento e lungo viaggio dall’India, attraverso l’Asia, gli stati che finiscono con “Stan”, per poi spoggettare a Trieste e scendere fino al Chianti alimentato da tanta fede e qualche migliaio di scatole di fagioli all’uccelletto, aperte durante il tragitto.

Peccato non sia arrivato con una bicicletta d’epoca, i tubolari a tracolla e tutto fangoso, altrimenti sarebbe stato insignito dell’onorificenza del prete più Eroico dell’universo e sarebbe stato scelto come testimonial delle strade a sterro anche su Playboy.
E’ giunto nella nuova parrocchia preciso per la recente messa di San Bartolomeo (patrono di Vertine) con una scampanata che è durata venti minuti, con Teo che ha abbaiato per tutto il tempo della Messa, con certe zanzare che durante la celebrazione mordevano anche le panche, con il Pipa che nel mentre bagnava i pumodori nell’orto, pensava a cosa mangiare per cena.
Don Terence appare come una persona sensibile, gioviale. Disponibile a calarsi da subito nella nuova realtà, ma una cosa non gli era stata detta: ovvero che la chiesa di Vertine era stata venduta (dal vescovo Giovannetti) insieme alla canonica e a lui toccherà pernottare nella brinata di San Sigismondo.
Il cavallo scalpita, la slitta non è ancora stata staccata… va bene andare in missione, ma pensava a una sede erotica come Vertine, non al fondovalle.

Le campane sono già state accordate con la musica celestiale di Lo chiamavano Trinità.

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