Il recupero della chiesa di Villa a Sesta

La Chiesa Cattolica ha un fitto reticolo di “caserme dell’anima” posizionate capillarmente su ogni territorio che per secoli e secoli è stato il suono di mezzogiorno per lasciare il lavoro dei campi e andare a mangiare, il suono alla sera di far festa, il suono delle funzioni e celebrazioni gioiose o dell’ultimo saluto a qualche amico o caro.
Dal “Libro delle anime” posto in ogni parrocchia, si può risalire alle proprie origini, unica fonte di anagrafe ufficiale, prima che i lumi accendessero un’altra via.
Con il miracolo dell’8 X 1000, il miracolo dei ponteggi intorno alla chiesa di Santa Maria della Villa a Sesta (storicamente territorio senese, ma nella Diocesi di Arezzo).
Infiltrazioni di acqua dal tetto stavano compromettendo la stabilità dell’edificio e la conservazione di un’opera d’arte di straordinaria fattura e pregio quale è la Madonna lignea di Jacopo della Quercia che il professor Mario Ascheri ritiene essere uno dei più importanti della zona.
Capillari edifici di culto che hanno perduto da tempo il proprio gestore, ma che sono un crocevia di storie, di affrancamento e volo libero, ma anche la custodia di tante e piccole opere d’arte, ricordo morale e storico di un piccolo mondo che ci gravitava intorno.

Fonte: Il Cittadino.

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