
Un articolo della sempre ottima Laura Valdesi sulla Nazione Siena di martedi 18 luglio, accende i riflettori sul tema della costruzione di una diga per creare un invaso d’acqua sul corso del torrente Ambra – della lunghezza di due chilometri e largo 570 metri – nella valle retrostante il Castello di Montalto, nel comune di Castelnuovo Berardenga.
La richiesta di costruzione (pare più volte essere stata sollevata dalla Provincia di Arezzo) è tornata in auge dopo un recente convegno di Confindustria Arezzo condotto dall’ingegnere Giovanni Cardinali ( ex ingegnere capo della Provincia di Arezzo, ora consulente di Confindustria Toscana Sud) Simone Viti ( ex presidente di SEI Toscana, membro della segreteria provinciale aretina del Pd e presidente di nomina regionale dell’Ente Acque Umbro Toscane) e l’ingegner Remo Chiarini ( tra i massimi esperti di rischio idrogeologico, il cui Studio, ha presentato da anni il piano per la diga).
Da appurare le reali necessità e benefici dell’invaso e della conformazione geologica del suolo per poter trattenere una mole di acqua non indifferente.
Un impianto condito anche da usi alternativi: “usi plurimi – dalla riserva ad utilizzi irrigui, dalla produzione idroelettrica fino all’impiego turistico-ricreativo, vedi balneazione e canoa – che in realtà non potrebbero essere fra loro conciliabili”.
Il Castello di Montalto (azienda agrituristica) il Centro Ippico della Berardenga, e alcuni proprietari dei poderi intorno ad Arceno, non sono convinti della necessità di questa opera che comporterebbe un cambio radicale dal punto di vista ambientale di una vasta zona.
A questo punto sarebbe interessare sentire la posizione del Comune di Castelnuovo Berardenga.