
Ha dell’incredibile la caparbia volontà di esistere di questo splendido papavero solitario che non ha voluto essere uno dei tanti fratelli che a maggio riempiono gli occhi a partire dai campi.
Nei meno gradi attuali, frastornato dal vento aretino, ha la cima dei petali abbrustolita dal freddo, ma tenace vive, combatte e non si piega.