
E’ evidente fin da ora che la prossima Anteprima dei vini del territorio non si svolgerà nel classico nido della Leopolda, ma nella Sistina allestita alla bisogna, con banchi di assaggio, calici, sputacchiere e qualche crecherino per pulirsi la bocca.
La notizia circolava già da qualche giorno fra le cantonate del Bernini, ma i vaticanisti non l’avevano considerata degna di fede e di pubblicazione, specie in un periodo come questo, dove il profilo degli investimenti della Banca, doveva considerarsi basso e al riparo da ogni operazione degna di clamore.
Ma l’Associazione Cardinali Sommelier ha puntato i piedi e si è imposta, giungendo a buon fine in tempi rapidissimi e con la benedizione del contratto con calici di Vinsanto, senza cantuccini da inzuppo, fra i convenuti alla riunione.
Per il resto, non ci saranno cambiamenti significativi: il logo rimarrà lo stesso, solo il gallo Gian Gastone, non sarà più vestito da Granduca settecentesco, ma avrà dei significativi panneggi porpora modello Richelieu, con un sombrero dello stesso colore, con infissa al centro la padelletta da degustazione e una piuma bianca da moschettiere.
Gli Ispettori che vengono nelle cantine a ritirare i campioni da botte per le commissioni di assaggio saranno vestiti in Clergyman, con camicia color vinaccia, le signore negli uffici, in comodi panneggi azzurri delle sorelle di San Girolamo.
Per la carica di nuovo Presidente girano vari nomi, ma per i papabili, pare un ballottaggio a due fra Monsignor Sartorello (cappellano militare) e la Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare.