In un paese sospeso a mezza costa,
in giorni neutri di un’estate incerta,
rondini imprevedute a lungo stettero
a conversare fitto, appese a fili,
o a buttarsi in voli radenti
sull’asfalto, se minacciava pioggia…
Enigmatiche e audaci mi sfioravano,
instancabili d’ali e di bisbigli
che mi provavo a cogliere e ad intendere;
poi, disperando, spiavo le nuvole,
se mai, da esse, il segno di una sorte,
in squarci di foschia, mi trasparisse…
Ma un giorno, inavvertite, via migrarono.
E a quei monti a me migrasti tu,
bruna rondine tesa e solitaria.
Gaetano Arcangeli









Battito di ali senza sosta.
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