Perle giornalistiche di silenzio

S’impara a tacere con gli anni.
A sfoltire e potare le parole inutili, a tenere care le più inconsuete, a custodire l’affetto, a dimagrire i luoghi comuni e le frasi ad effetto.
Per essere, più che apparire.

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0 Responses to Perle giornalistiche di silenzio

  1. Avatar di filippocintolesi filippocintolesi ha detto:

    Non so se e’ finalizzato a essere piu’ che ad apparire, visto che d’apparire e’ sempre fregato il giusto… pero’: collo! quanto e’ vero che piu’ passa il tempo e meno si vuol dire. Meno, meno spesso, meno parole. Soprattutto meno spesso, anzi: meno volte. Intelligenti pauca. E si tende a esserci meno. A presenziare meno.
    Ora che ne sto scrivendo mi appare piu’ chiaro: no, non per essere piu’ che apparire; per fare. Perche’ si sente che il tempo a disposizione non e’ illimitato, della passata di carte s’intravede che c’e’ il termine, lo si sente. E girano le scatole anche per il dover dormire. Figurarsi pensare di dire, di annunciare, anziche’ di fare.

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  2. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Concordo: fare è più appagante di apparire e presenziare.

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