Fine luglio imponente con il concerto dei Negramaro a Lecce che portano in giro “Un amore così grande” in una versione mossa e riarrangiata che inietta grossi brividi addosso.
L’arrivo nel porto di Genova della Costa Concordia dopo che i metalli squarciati sulle rocce dell’isola del Giglio l’avevano resa un ingombrante relitto.
Schettino il giorno della partenza dell’ex nave da crociera per Genova si trovava serenamente in vacanza ad Ischia.
E poi Vincenzo Nibali che vince quattro tappe al Tour de France, due delle quali in maglia gialla, trionfa sulle alpi e vola sul terribile Tourmalet nei Pirenei, staccando gli avversari con distacchi d’ altri tempi.
Uno dei pochi ciclisti che ha iscritto il proprio nome nell’albo d’oro delle più importanti corse a tappe: La Vuelta di Spagna, Il Giro d’Italia e ora il Tour de France.
Imbarazzante nella sua semplice normalità dagli eccessi divistici del pallone ma con risultati completamente diversi.
Il sacrificio e la mente sgombra lo hanno visto arrivare a Parigi vestito di giallo.
La bicicletta di Bottechia nel 1924 pesava 30 chili, ora non si può scendere sotto i 6,9 kg su strade lisce come biliardi…. ma la fatica è sempre tanta.



Successo meritatissimo, costruito con anni di lavoro.
Bravo Nibali!
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E’ un antidivo che ha costruito il suo successo con tanto duro lavoro e sacrificio.
Pochi riflettori accesi e tanti allenamenti in salita.
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