Un americano a Roma

L’ebbrezza di avere lo stesso identico gusto nel cartoccio in ogni rivendita del mondo.
“Questo lo damo ar gatto, questo lo damo ar sorcio, questo ammazza le cimici”.
Se i panini non fossero inzuppati nelle salsette e le patate non rimbalzassero nel sale, alla fine non sarebbe neanche male pur dovendoci bere un cofano di sbloccante con le bollicine.

Questa voce è stata pubblicata in fotografie 2014, La Porta di....., Tema libero e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

0 Responses to Un americano a Roma

  1. Avatar di silvana biasutti silvana biasutti ha detto:

    E’ un male non necessario, ma un derivato della globalizzazione (!?) che piace a quelli – politici e multinazionali – che, come Farinetti, pensano che il made in la qualsiasi sia qualcosa di massificabile e il cui bandolo deve essere tenuto da chi è amico del politico giusto; gli altri devono sottomettersi a questa logica. Vedi tassisti milanesi che presto dovranno subire il caporalato tramite app. Ma “app” è così moderno e fa così “progresso” …

    "Mi piace"

  2. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Farinetti è uno vispo, ha inventato il tradizionale e promosso ciò che c’era sotto un unico contenitore in cui raccoglie nnicchie, eccellenze e nutella.
    Il profitto non deve mettere paura a sentire i governanti di ora.
    In linea generale può anche andare bene……. però bisognerebbe vedere anche come questo profitto viene creato……. e a danno di chi nel caso.
    Si fa profitto anche con gli abusi edilizi, il vino mediocre spacciato per Brunello o Chianti, il sotterfugio e l’intrallazzo….. che per me rimangono sempre reati.
    Non c’entra niente Farinetti sia chiaro, parlo in generale.

    "Mi piace"

Lascia un commento