Tranne la Porta dei soliti bischeri che danno fuoco alle vigne, dichiarano che hanno “tutto sangiovese nell’anfiteatro“, si fanno mangiare i cipressi dalle mucche (che il Testa Pelata voleva ingravidare su uno sgabello e con tanta fantasia) colato il paesaggio di cemento (esistono le colate di cemento biologiche in aree a vincolo storico e paesaggistico?) e di cui non si capisce il motivo della loro presenza, c’è un insieme di aziende valenti che vale davvero la pena di assaggiare.
Sangiovese di CASTROCARO/ROMAGNA Marta Valpiani
Sangiovese di BRISIGHELLA/ROMAGNA Gallegati, Vigne dei Boschi, Andrea Bragagni, Vigne di San Lorenzo
Sangiovese di MARZENO/ROMAGNA Ca’ di Sopra, Paolo Francesconi
Sangiovese di ORIOLO/ROMAGNA Ancarini, Cantina San Biagio Vecchio, La Sabbiona
Sangiovese di PREDAPPIO ALTA/ROMAGNA Nicolucci – Fattoria Casetto dei Mandorli
Sangiovese di MODIGLIANA/ROMAGNA Torre San Martino, Il Pratello
Sangiovese de LA SERRA/ROMAGNA Costa Archi
Sangiovese di LUCCA Il Calamaio
Sangiovese di SAN MINIATO Pietro Beconcini
Sangiovese della RUFINA Selvapiana
Sangiovese della VAL DI GREVE Villa Calcinaia
Sangiovese di LAMOLE, CASOLE E CASTELLINUZZA I Fabbri, Podere Castellinuzza
Sangiovese di PANZANO Le Cinciole, Monte Bernardi, Fontodi
Sangiovese della VAL D’ELSA Cinciano, Ormanni
Sangiovese di RADDA IN CHIANTI Istine, L’Erta di Radda, Monteraponi, Montevertine
Sangiovese di GAIOLE IN CHIANTI ALTA Monterotondo
Sangiovese di MONTI IN CHIANTI Badia a Coltibuono, Castello di Cacchiano, San Giusto a Rentennano
Sangiovese di VAGLIAGLI Terrabianca
Sangiovese di CASTELLINA IN CHIANTI Bibbiano, Castello La Leccia, Pomona, Rodano
Sangiovese DI CASTELNUOVO BERARDENGA Felsina
Sangiovese di MONTALCINO Biondi Santi – Il Greppo, Cerbaia, Le Chiuse, Le Ragnaie, Tiezzi, San Giacomo, Le Potazzine
Sangiovese di MONTEPULCIANO Contucci, Il Conventino
Sangiovese della VAL D’ ORCIA Castello di Ripa d’Orcia
Sangiovese di SARTEANO Palazzo di Piero
Sangiovese di TIRLI Tenute Perini
Sangiovese di SANT’ENEA/PERUGIA Cantina Margò Carlo Tabarrini
Sangiovese di SAN GIMIGNANO: Cappella Sant’Andrea, Il Colombaio di Santa Chiara
Sangiovese di AREZZO Podere il Pomaio
Sangiovese di SCANSANO Poggio Argentiera
Sangiovese di CINIGIANO Campinuovi

Se non ci fossi stato te a narrare sul blog le avventure di quella banda di coglioni, non li conoscerebbe nessuno.
Ora quelli della Porta sono molto conosciuti anche se la loro fama non è che sia molto lusinghiera 🙂
In mezzo a tante belle realtà presenti a Roma ci stonano parecchio…. però basta non cacarli o chiedergli di assaggiare il vino fatto da Gambelli 🙂
Ci sei a Roma?
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No, non sarei venuto comunque, e poi ho visto che Vertine è già indegnamente rappresentato anche se non scendo io.
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Vivo a Roma e questo evento mi permette di assaggiare dei vini eccellenti che per me, precaria e appassionata di vini, sarebbe molto difficile poter acquistare in una qualsiasi enoteca.
Frequento da molto tempo il tuo blog e conosco le vicissitudini e l’amore vero e intenso che hai per la tua terra e per le rondini.
Proverò molto disagio a vedere le bottiglie di Montevertine, Badia a Coltibuono, San Giusto a Rentennano, Monteraponi, I Fabbri, Cacchiano, Ormanni, Bibbiano ed altre accanto a quelle della “Porta di Vertine”.
Un giorno verrò a Vertine e spero di incontrarti perchè voglio ascoltare la storia di questo luogo da chi lo ama e non da chi ne abusa.
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All’erta, miei prodi! Vi siete finora coperti di merda! Copritevi oggi di gloria!
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La porta delle figure di merda.
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Se condotta con criterio, la porta sarebbe stata un’azienda che avrebbe guidato il mercato, ma è nata male con la gente che c’è dentro che ha pensato solo a mungere la proprietà e far diventare l’azienda una barzelletta.
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@ Luca
Mi sa che conosci bene i fatti e la realtà delle cose….
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Si, certo, le cappellate compiute da quelli della porta di Vertine (viste da fuori) sono troppo divertenti 🙂
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Si anche per me “la porta” di Vertine è fuori contesto.
Gli arroganti e chi non ha rispetto per il luogo in cui si trova non potrà mai fare un vino interessante.
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Fino a un po’ di tempo fa la pensava cosi anche Davide Bonucci, l’organizzatore dell’evento a Roma.
Si vede che hanno saputo fargli cambiare idea con argomenti che non si possono rifiutare.
Nessuna polemica, Davide è padrone di portare chi gli pare, anche se il mio pensiero è che quella ditta e quella gente sono una nota parecchio stonata da questo contesto.
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E’ bene ravvivà la memoria che mi pare sia diventata parecchio corta
http://www.winesurf.it/index.php?file=onenews&form_id_notizia=1265
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Si, Mario, il link che hai messo è una storiaccia triste che ben conosco e che non ha insegnato niente sulla porta e su chi sono quei soggetti.
Nell’aprile 2011 insieme a Davide Bonucci e altri soci dell’Enoclub andammo a consegnare una targa al Maestro Gambelli, che sprofondato nel suo divano, tratteneva a stento le lacrime per la commozione………. e non solo lui.
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La Porta dei Bischeri 🙂
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Questo post mi è stato di un enorme utilità per sapere cosa assaggiare.
La “porta di” Vertine non entrerà mai nel mio bicchiere.
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