Nessun mezzo di comunicazione legato al vino e meno che meno la sua robusta corrente antanista, mette in mostra uno spettacolo che all’appassionato e al consumatore potrebbe interessare in quanto i filari tinti di rosso-napalm al piede delle viti e l’acqua di lavaggio dei terreni inevitabilmente finiranno nella catena alimentare.
Filari di strisce di erba rossa alternati a verde, non sono un curioso fenomeno autunnale precoce, bensì un dissennato uso di sostanze chimiche che a lungo andare seccano e sterilizzano il terreno, si infiltrano nelle acque, acuiscono la sensazione di un tiro al bersaglio nell’ambiente in cui si vive per qualche dollaro in più.
Trattore, gasolio, diserbanti (servono più passaggi da gennaio ad aprile inoltrato) e manodopera, oltre una speciale botte per trattamenti….. se si deve guardare al portafogli come mezzo per smuovere le coscenze, le spese e i risultati si ammortizzano con minore esborso con trattore, conducente, macchina rasentatrice che pulisce meccanicamente il terreno sotto le viti.
Ho ammirato – si fa per dire – una bella vigna stamattina, con chiazze quasi bianche che la fanno sembrare affetta da una strana malattia. Più diserbata dell’anno scorso. Si vede che il suo proprietario ha anche ben letto e capito – non solo le informazioni di tipo sanitario – quello che si scrive, a proposito della nuova attenzione che c’è rispetto a queste pratiche. Un altro passo verso la sudditanza.
"Mi piace""Mi piace"