Pare di rivivere il fanciullesco ’78 quando pareva che il mondo dovesse cambiare da un momento all’altro e i fatti correvano veloci come gli scossoni che arrivavano ogni giorno.
Ora come allora, c’è un aria di cambiamento e di effervescenza epocale,con un papa che si ricorda quale è il suo mestiere e una classe politica ferita, ma non doma di rinunciare ai propri privilegi e cicaleggi con le banche e il potere economico.
In quegli anni viveva la sua giovinezza con forza nelle gambe un ragazzo di Barletta veloce come il vento e dagli occhi spiritati che partiva lento ma sul traguardo bruciava ogni avversario e gioiva incredulo della vittoria.
Vinse le Olimpiadi di Mosca dell’80 e il suo il record dei 200 metri a Città del Messico fissato a 19,72 è durato per ben diciassette anni.
Un mito della giovinezza e un grande personaggio se ne è andato veloce come il vento…………………. Pietro Mennea.
Qui la telecronaca di Paolo Rosi della finale dei 200 metri all’Olimpiade di Mosca.
Di Pietro Mennea ne traccia un bel ricordo Raffaele Ascheri sull’ Eretico di Siena
http://ereticodisiena.blogspot.it/2013/03/pietro-mennea-un-maestro-che-se-ne-va.html
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Lo avevo letto e hai fatto benissimo a citarlo, è davvero un bel ricordo, quello traccia Raffaele Ascheri.
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