Mentre il papa mette a disposizione le sue preghiere per la devastazione e i morti causati dall’uragano Sandy facendo stare i gringos gnuiorchesi più tranquilli e sereni ora che hanno i piedi a mollo come fosse Venezia, si allarga a macchia d’olio il rito di vuotare le zucche per metterci un lumino dentro nella notte delle streghe.
Fra le tante bischerate importate dagli USA, questa ha il pregio di far divertire i bambini in un lavoro manuale di svuotamento e modellaggio dell’ortaggio che li tiene lontani per qualche ora dalla televisione e dal giochino elettronico spanciati sul divano.
E la notte brilla di zucche da maiali accese.
Halloween ? no, grazie
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Condivido il vago fastidio per l’usanza importata di Halloween, ma senza troppo insistere, mantenendolo molto molto vago, visto che se si fosse rimasti all’autoctono e al tipico, probabilmente ci ciberemmo ancora di radici e bacche trovate dietro l’angolo. Si potrebbero poi notare alcune cose non scontate: che sono gli Stati Uniti ad aver importato l’usanza di Halloween (dall’Irlanda), come del resto quasi tutto (“Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi…”). Semmai e’ l’uso della zucca per fare jack-o’-lantern che e’ sicuramente d’importazione dall’oltre oceano (presumibilmente prima usavano rape). Inoltre che usanze di fare lanterne con le zucche o simili fossero da noi in Italia, e in particolare in Toscana, radicati ben prima della recente moda esplicita di Halloween e della jack-o’-lantern (vedi lo zozzo, la mortesecca, la rificolona, la lumera…).
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Le zucche con la candela dentro si facevano anche in Europa. Dall’American import adoro i Pomodori e le patate…
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