Fiorito il federale de Anagni

Franco Fiorito (come dice la madre ai giornali) fa parte di una famiglia benestante e quindi se qualcosa dei fondi che la Regione Lazio dona al partito gli dovesse rimanere attaccata alle mani, non è per necessità o bisogno, ma solo per sfizio e ora che la sora Renata si è dimessa, lui pargolo puro e innocente come Romoletto attaccato alle mammelle della lupa, è pronto a ricandidarsi per un’ampia seggiola lo contenga.

Lo stile è il medesimo…… non si esclude che commercialista di Fiorito sia il mitico Testa Pelata.
Bischeriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.

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0 Responses to Fiorito il federale de Anagni

  1. Avatar di francesca francesca ha detto:

    I Fiorito passano, i testa pelata restano e sono quel tipo di persone che producono ferite alla gente comune che si costruisce una casa o ha una piccola attività artigianale.
    Per la sua negligenza e disonestà molti si sono trovati con una sfilza di tasse da pagare e i conti asciugati, che non era buono a fare il commercialista ben presto se ne sono accorti in molti, però era parecchio buono a pigliare.
    Ora è scomparso e cerca di far credere che è pazzo e vittima di una congiura: è solo un bandito incapace che non suscita nessuna commozione.

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  2. Avatar di an an ha detto:

    Sprecare foto così belle di tramonti per mettere in mezzo Fiorito lo trovo un insulto alla natura.

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  3. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    In questi giorni alte cariche richiamano collericamente una seria lotta alla corruzione e al buoncostume.
    Molte di queste persone riscuotono una pensione (lauta) grazie alla famigerata legge 252/74 senza mai aver versato un contributo previdenziale.
    La corruzione è endemica come la mosca olearia nelle zone di mare.
    Si regge sul clientelismo e sulla burocrazia che nelle sue pieghe nasconde cavilli e gente ne approfitta come si regge sull’indifferenza di chi si gira sempre dall’altra parte.
    Ua volta era chiaro coome stavano le cose: dentro il palazzo si potevano trovare i corrotti, fuori che aspettavano di essere ricevuti stavano i corruttori.
    Poi le carte si sono mischiate e con l’avvento nelle stanze dei bottoni di mediocri, professionisti, puttane, futuri galeotti, cubiste e paralumi il tutto si è intersecato e mescolato.
    Non è più questione vada al governo questo o quello: la questione è non fare finta di niente di fronte a quanto nel piccolo si vede quotidianamente.
    Il marcio non parte da Roma, parte da ogni singolo paese e paesino italico.

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