Anno scolastico

Stamani, appena saranno aperte le porte degli istituti superiori, nelle bacheche compariranno volantini  che preannunceranno agitazioni del personale docente e non docente da lì ai prossimi minuti prima suoni la campanella dell’intervallo.

Invece il passo ufficiale per formarsi da cittadino italiano è il primo giorno di scuola elementare e non è escluso che susciti ancora qualche emozione nelle gambine secche dei bambini infreddoliti dalla guazza mattutina perchè portati all’alba davanti a scuola da genitori più emozionati dei loro pargoli.
Un tempo il grembiulino nero celava le differenze e rendeva uguali i cittini di fronte a se stessi. Non si scorgeva se il bambino era figlio di notaio o di contadino, come non si scorgerebbe adesso se il bambino fosse figlio di Onorevole con tante O maiuscole o figlio di un dipendente con l’azienda delocalizzata che non deve farsi prendere dal nervoso o dalle nerbate della polizia.

Il gesso e le spugne della lavagna diventano un rito in quelle giornate sonnacchiose, grigie e fredde in cui la matematica non è un problema, ma lo diventerà quando fuori dai vetri il sole spinge il rumore delle onde sul bagnasciuga del mare giusto e le ciliegie diventano mature.

Inizia oggi il campionato scolastico dal quale escono gli stimoli e le basi per essere partecipi e comprensivi delle regole dello stare insieme.

Nessun grembiulino nero, tanti zaini firmati………… un augurio con tante bandierine gialle dei girasoli ai tanti professori per formare tante buone teste.

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0 Responses to Anno scolastico

  1. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Piero Calamandrei – discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l’11 febbraio 1950

    Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito.

    Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito. Ma c’è un’altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime… Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico”

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  2. Avatar di antonella antonella ha detto:

    Grazie di cuore.
    Le bandierine gialle sono fondamentali per un buon anno scolastico. Sarà un altro anno di lotte sulle barricate in difesa di una scuola che vorremmo sempre più pubblica (per tutti e di tutti) e di ragazzi che vorremmo sempre più pensanti e liberi.
    Vedremo come andrà.
    Intanto, grazie anche alle bandierine che con il loro girare hanno spinto il vento verso il mare giusto

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  3. Avatar di Filippo Cintolesi Filippo Cintolesi ha detto:

    “Gambine secche”… “bambini infreddoliti dalla guazza mattutina”… Mi sa che non solo il grembiulino col fiocco azzurro e il colletto bianco, ma anche queste immagini di remigini trepidanti per l’attesa e di genitori piu’ emozionati dei loro pargoli, un po’ da libro Cuore, vanno aggiornate.
    Una cosa e’ indovinata in pieno: gia’ e’ prevista una giornata di sciopero per venerdi’ 14 da parte di non ricordo quale sigla.

    Purtroppo anche la visione di Calamandrei era indovinata in pieno.

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  4. Avatar di monica monica ha detto:

    La centralità dell’educazione e della scuola pubblica non dovrebbero mai essere messi in discussione se si vuole guardare al futuro.

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  5. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Intanto domani il primo sciopero……. appena 48 ore dopo l’apertura della scuola….. si sta perdendo il ritmo, quando si sentiva meno la crisi veninvano indetti anche per il giorno stesso dell’apertura 🙂
    La scuola è materia seria, da essa dipendono i destini e le teste di tanti soggetti compreso il loro futuro, e la cosa non è per niente banale.
    E poi ad Antonella……. che in un oceano di bandierine gialle finalmente si trova a nuotare nel mare giusto e che da li sarà a difesa sulle barricate della scuola pubblica e bella…. e nessun dubbio che (meritoriamente) lo farai…. anche se sei tagliata fuori dagli scioperi di allenamento, dato che visto il mare, visto il caldo, da te la scuola comincia lunedi 🙂

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  6. Avatar di antonella antonella ha detto:

    Infatti….come al solito questi scioperi nella scuola. Mi meraviglia che non l’abbiano indetto per ferragosto

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  7. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Non sei aggiornata.
    Ovvero non sai che il personale docente e non docente si prepara fin sotto l’ombrellone affinchè dal primo giorno di cattedra non vengano a mancare agitazioni e assemblee.
    I famosi compiti a casa.
    Comunque la situazione scuola italiana non mi pare così allarmante, sono peggio i genitori che manifestano apertamente di avere allevato un genio incontrastato in famiglia e nessuno lo sà riconoscere…

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