A differenza di quel troiaio dell’alicante bouchet, il Colorino non cambia i connotati al vino in cui viene inserito essendo solo un vitigno colorato e neutro di sapore.
Di questi tintenggianti (con la moda che non prevede più marmellate e vini densi) e con il clima che cambia e si africanizza, non ce n’è più bisogno e l’innestino ha modo di uniformare al disciplinare certi vigneti recenti, mentre il Colorino appartiene ad appezzamenti di concezione antica in bassa quantità, viti vecchie che la sanno lunga su come si dovrebbe stare in matrimonio al Sangiovese.
I vigneti vecchi con qualche vite di colorino sparsa, d’autunno fanno diventare le vigne delle opere d’arte.
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Anche Franco Biondi Santi mi ha mostrato un vecchio ceppo di Colorino!
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Quel Franco Biondi Santi che aveva qualche vite di Canaiolo davanti casa che dovette/doveva estirpare perchè non consone al Disciplinare???
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Non so se le ha dovute estirpare, comunque lo stesso signore che mi onora della sua considerazione et amicizia, largamente e affettuosamente ricambiato.
Estirparle sarebbe (stata) una sciocchezza, ma non conosco la storia.
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