La cura contro questo insetto inutile e dannoso è aspettare che il tempo e l’avidità la portino alla perdizione, oppure per non compromettere la qualità del raccolto basta prendere le solite contromisure con la trappola a base di aceto e miele che le attira e le stermina.
L’inverno glaciale ha dato una disinfettata all’ambiente mentre le olive in questo momento devono ancora fiorire, quindi è presto per preoccuparsi della bestiaccia anche se bisogna essere guardinghi e non dare per scontato che non possa assalire alle spalle come il suo istinto le impone.
Cautelarsi con una miscela di ironia ma soprattutto di aceto e miele, appeso dentro bottiglie alle piante al momento giusto, permette di salvare la qualità del raccolto, spendere poco e fare bella figura con la meraviglia dell’oro verde a novembre.
E’ sempre sula breccia la contessa Mosca Olearia Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare?
E con un inverno gelido come quello che abbiamo avuto ci saranno pericoli di infestazioni?
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…a giudicare dal cappello “sciantoso”,sembrerebbe sempre sulla breccia…Se poi vien dal mare,o dalla montagna non saprei dire…!!!!! cmque sembra a suo agio,fra le frasche d’ulivo…!!!un saluto
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Qui a Sant’Angelo gli olivi tramano. E la trama è improvvisamente così fitta che hanno cambiato colore. Bella questa evoluzione del loro colore, con questa spinta energetica, di vita che preme.
Fa da contraltare a tutti quegli olivi diventati opachi dopo il gelo (sembra avant’ieri).
Noi qui siamo anche pieni di nobildonne e nobilgente che svolazza tra filari e piante varie… tutta gente che “lavora la terra personalmente”.
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Nel giardino i miei due olivi sono bianchi di olivette e ho paura di perderle per colpa della mefitica Mosca Olearia…… che devo fare????
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In questo momento è una bellezza mettersi ad osservare la varie sfumature degli ulivi:
lo scuro quasi nero delle foglie vecchie segno di salute, il chiaro delle foglie giovani che crescono, il bianco delle olivette che devono fiorire e speriamo ci sia il sole quando questo dovrà accadere.
Altro capitolo la desolazione degli ulivi bruciati dal gelo, ma da queste parti Silvana, siamo stati graziati (altra cosa chi ha potato fra dicembre e gennaio, ma quelli sono scenziati) in un contesto dove tutto è verdissimo di salute e freschezza.
“Non ho capito il nobil donne e nobil gente che lavorano la terra personalmente”.
In ogni caso non c’è da farsi pigliare dalla fretta, le olive per essere intaccate dalla mosca olearia, nel caso vi fosse devono essere ppiù grandi.
Il pericolo reale si presenta ai primi di luglio con il suo arrivo, quindi c’è tempo per prendere le dovute precauzioni.
E la trappola con aceto e miele funziona anche per la tignoletta delle viti.
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Un consiglio spassionato: mettete in atto gli insegnamenti di Andrea… vedrete che oltre ad essere efficaci avrete la soddisfazione di rispettare i vostri olivi senza ricoprirli di robe chimiche! Funziona alla perfezione il suo sistema… è facilissimo ed economico! Grazie ancora per i consigli Andrea!
P.s.= scusate la mia profonda latitanza dal blog… ma il tempo in questo periodo, per me, è particolarmente ridotto e non riesco mai ad avere 5 minuti per me… stamani l’ho trovati… un saluto a tutti!
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Ti spiego, caro Andrea. In questi tempi di magra, per inseguire il fatturato, c’è gente che – venuta in Toscana perché la Toscana è chic e un podere in Toscana (con vigna annessa) indispensabile alla sciccheria in generale – pur facendo una terribile fatica anche solo a camminare sulle zolle, cerca di vendere il proprio vino vantando il lavoro personale nella vigna, tra gli olivi, eccetera.
Questo fanno improbabili neo-contadini venuti da altri luoghi, ma anche ex-contadini locali che fino a dieci anni fa dichiaravano incautamente: “il mi’ citto, nella vigna, maii!!”.
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…Bentornato ,Rossano…Un saluto anche da parte mia…Proverò il rimedio di Andrea, x sperimentare e x fargli “onore”….visto che ho SOLO una vite ,nel mio piccolo orticello…una vite di uva da tavola,rampicante….che coccolo senza saperne nulla…fiduciosa che la Natura fa anche da se’….Buone cose a tutti
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@ Silvana…Ha proprio ragione…Ha descritto benissimo,e con ironia, l’approccio “forastiero”alla vigna e anche quello di ex contadini locali , pentiti…Mi vien da sorridere…tutti alla ricerca di un “contatto”vero con la terra…che ti mette di fronte a te stesso, e ai cicli universali…E spesso cadono tante “sovrastrutture “inutili…E va bene cosi’.Un saluto Elisabetta
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Riconsiglio di prendere in considerazione la miscela aceto miele anche per combattere la tignoletta delle viti, metodo pratico, efficace, praticamente a costo quasi zero.
Ora ho capito Silvana.
Si ce ne sono tanti che manifestano la loro propensione per la campagna comprando vigna e dichiarando di calpestare le zolle.
Molto spesso questo viene fatto dal bordo di una piscina abusiva al fresco di ombrelloni e fontanine bianche, mentre fra le viti ci sono persone di ogni provenienza possibilmente a nero.
Spero che questa lunga onda di crisi se li porti via tutti, o sennò che ci pensi l’agenzia delle entrate a ripulire.
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