Carlo Galgani

L’ultimo fabbro è un uomo di 74 anni, Carlo Galgani, dai capelli bianchi ed il fisico asciutto, che ogni giorno, alle 7 di mattina apre l’officina ed inizia quelle 12 ore di lavoro quotidiano con le quali prosegue una tradizione che la famiglia conosce almeno dal ‘500, ma di cui egli resta l’ultimo rappresentante.

La ferriera, detta “Distendino”, poiché vi si “distende” il ferro, si trova a Piè Lucese, nel comune di Pescaglia (LU): un luogo incantato, una sorta di ritaglio del passato a pochi chilometri dalla cosiddetta civiltà.

Non c’è telefono, non c’è l’Enel, né televisione, né gas, né riscaldamento, perché Carlo vive il mestiere come un tempo, e lavora ferro e acciaio usando le stesse tecniche che furono di suo padre, di suo nonno, del bisnonno, e così via, indietro nel tempo, resistendo senza troppa fatica alle tentazioni della modernità.

L’ultimo fabbro produce attrezzi per l’agricoltura, il giardinaggio, il bosco, oggetti decorativi, ed altro ancora, ottenuti di solito da materiale di scarto, come binari dei treni o balestre dei camion.

La modernità, vista dal Distendino è quasi un optional, utile in certi casi, ma assolutamente superflua se non dannosa in molti altri. Il mestiere qui diventa arte e stile di vita. Senza alcuno stampino, con il fuoco, il maglio, l’incudine, il martello, e la forza trasformatrice dell’acqua, ogni oggetto fiorisce da un unico pezzo, come il frutto sboccia da un unico fiore.

Quando si osserva quel martello imprimere i colpi nell’acciaio rovente è un intero mondo che si esprime e si realizza ai nostri occhi. Un mondo quasi scomparso, fatto di piccoli gesti, di solide abitudini, ma anche di gran saggezza e di silenziosa fantasia.

Quei colpi, fatti di rischio, di certezza, d’intenzione, d’immaginazione e di fatica, trasformano la materia, svelano la sua vera anima, mentre il silenzio, quasi estatico, quasi imbarazzante, separa un colpo dal successivo, divenendo attesa, respiro, come l’intercalare fra un battito cardiaco ed il successivo.

Il Distendino rappresenta così un profondo esempio di armonia e di unità fra l’uomo, il suo “fare”, e la parte più elementale del nostro mondo. Qui, terra, fuoco, aria ed acqua, dialogano e s’intersecano.

Qui si realizza il rispetto e l’armonia fra l’uomo ed il mondo che lo circonda, un rispetto reverenziale, fatto anche di sfida, di tradizione, ma mai di oltraggio.

Il materiale viene scaldato nella forgia, la cui fiamma è alimentata dal carbone ma è sostenuta dal vento prodotto dall’acqua: la tromba del vento, un sistema idro-eolico del ‘700, infatti, sfrutta lo spostamento d’aria che essa provoca quando cade e s’infrange. L’acqua dà vita al fuoco.

Numerosi anche i macchinari letteralmente inventati da Carlo e realizzati con pezzi rimediati qua e là. Il miracolo della materia che si trasforma e si lascia plasmare, come educata da un esperto domatore, che del paziente e silenzioso incedere, ha fatto i segreti della propria arte.

Roberto di Tre Scogli

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15 Responses to Carlo Galgani

  1. Avatar di mario mario ha detto:

    che bello è un sogno…e ”per dirla anche una brutta”….come la mettiamo con l’asl,la prevenzione e la sicurezza…le certificazioni CE, ISO dei macchinari? in tre giorni fanno ”chiudere i sogni ”?…MA FORSE TEMERANNO LA FORZA DEL FERRO E DEL FUOCO!

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  2. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    A dar retta a tutto si finirebbe per chiudere la produzione di tanti formaggi, insaccati, specialità alimentari e artigianali in generale che sono ricchezza storica e culturale oltre che alimentare.
    Lo stesso non si può dire di tanti circolatori di carte.

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  3. Avatar di Roberto/TreScogli Roberto/TreScogli ha detto:

    @mario – Se Carlo è arrivato fino ad oggi vivo e integro forse è perchè la cultura e il rispetto per quel lavoro, appreso da suo padre e da suo nonno, lo hanno “protetto” dalle difficoltà e dai rischi. Le morti sul lavoro sono all’ordine del giorno in questo paese e non mi sembra di vedere in giro tanta attenzione e preoccupazione.

    @Andrea – Grazie anche a nome di Carlo 🙂

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  4. Avatar di mario mario ha detto:

    Roberto@..Carlo sarà sicuramente ”illuminato” con l’augurio che seguiti ad esserlo..le morti sul lavoro purtroppo non risparmiano nessuno…e nemmeno i fogli dei ministeri salute sicurezza e lavoro..forse spesso sono dovuti anche a tanta distrazione e tante improvvisazioni che questo mondo offre..rinforzate da fiumi di parole sul ”diritto al lavoro”dimenticandosi anche che c’è anche un dovere al lavoro..certa gente fa meno danni a stare a casa !

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  5. Avatar di Roberto/TreScogli Roberto/TreScogli ha detto:

    @mario – Ci sarebbe molto da dire sul lavoro e sulla sua funzione in questa società consumistica… ad esempio su come si possa decidere con un semplice click su una tastiera di spostare produzioni o capitali da un lato all’altro dell’emisfero in un mondo dove la ricchezza è sempre nelle mani di pochi e l’illusione di diventare ricchi negli occhi e nella mente di milioni di decerebrati televisivi. Ma la fatica, il sudore, i calli nelle mani sono cose dimenticate… in nome del “progresso”.

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  6. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    @Roberto,
    con il lavaggio del cervello di questi ultimi vent’anni chi è persona seria, onesta e lavoratrice passa come un gran bischero.
    Chi approfitta del prossimo, svicola, cerca scappatoie e strogola, fa carriera nella scala di valori attuali e passa bene………. tanto i processi durano secoli, la prescrizione è dietro l’angolo e chi non annaspa non va da nessuna parte.

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  7. Avatar di mario mario ha detto:

    …ma quelli che fanno ”clik”(con le scarpe a punta) non lavorano mica…ciucciano chi lavora !

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  8. Avatar di Roberto/TreScogli Roberto/TreScogli ha detto:

    @Andrea – Per questo preferisco essere un bischero 🙂

    @mario – Ma prima o poi la ciucciata finisce…male 🙂

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  9. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Ad essere bischeri ci si guadagna sempre e non si finisce per fare la fine di chi deve restituire chilate di lingotti d’oro (Roma ladrona 🙂 ) tentare di costruire carceri a Panama e infilare a Poggio Reale (Valterino Lavitola) o tenere i conti a ditte americane molto allegre reggendo il sacco a persone prive di scrupoli riempiendosi ora di anti depressivi e facendo finta di essere una vittima (Testa Pelata).

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  10. Avatar di alessia alessia ha detto:

    lui è il mio nonno è molto speciale per me

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  11. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Alessia, hai un nonno in gambissima, fai bene ad esserne orgogliosa.

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  12. Avatar di Bartò Bartò ha detto:

    Carlo ha potuto lavorare in quanto in proprio e senza dipendenti. Se volesse un apprendista non sarebbe “a norma”. Ovviamente, senza apprendisti, un mestiere millenario va in fumo. Che nazione è quella in cui un tizio non è libero di firmare un foglio in cui dice che, a suo rischio e pericolo, per imparare a lavorare nel distendino, rinuncia alle tutele delle “norme” di sicurezza sul lavoro??? Lo so ora mi crocifiggerete tirando fori tutte le faccende sindacali del mondo…Comunque son di Piegaio e nei distendini (qui ne avevamo cinque o sei a metà del 900 e ora c’è rimasto solo quello di Pié Lucese) non si è mai ammazzato nessuno. Semmai diventavan tutti sordi a 50 anni.

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  13. Avatar di Barani Alessia Barani Alessia ha detto:

    Devo dire che è un bellissimo articolo e sono delle foto fantastiche!!!😊 Io sono la nipote del fabbro!!😊
    Mi piacciono molto!!

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    • Avatar di Ennio Ennio ha detto:

      ciao scusate per l intrusione ma ho visto il documentario di quel fantastico Fabbro …il tuo nonno Alessia …. e dico che è spettacolare e unico mi piacerebbe venire a vedere la sua feriera allora ti chiedo ….quando si può visitare e comprare qualche attrezzo …( mi servirebbero i feri per fare i castignacci ) …e ti chiedo se ha orari e se fa anche delle visite per gruppi con bambini ( certamente mettendoci d accordo su tutto ) mi piacerebbe veramente . Ho trovato un numero di telefono su internet ma non so se va bene perchè suona ma non risponde nessuno ….forse sbaglio giorno hahah io mi chiamo Ennio Fialdini e la mail mail è marion.panon@virgilio.it se vuoi scrivermi per darmi risposte più dettagliate ..un saluto a tutti

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    • Avatar di Jana Jana ha detto:

      Fantastico documentario e fantastica persona. Ormai non si trovano più maestri del genere. Dovrebbero chiamarlo per insegnare nelle scuole un mestiere ormai in estinzione. Sono rimasta colpita dalla trasmissione del 20.11 di Geo e mi piacerebbe venire a trovare il signor Carlo. Lascio il mio indirizzo e-mail per i contatti ma chiedo che non venga pubblicato grazie
      Cordiali saluti.
      J.c.

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