Il mandorlo è una pianta impulsiva come un adolescente carico di brufoli che vuole dimostrare di essere grande e questo entusiasmo lo porta a scivolare frettolosamente in una coperta di fiori bianchi vergati di amarena sensibile al primo sole per sbocciare e svenire al primo brivido di vento diaccio.
A rischio, senza i suoi frutti di compromettere la realizzazione dei ricciarelli e del prezioso latte di mandorla fresco per l’estate.
Impulsivi e imprudenti, ma anche molto consapevoli; se ci penso bene è un’imprudenza calcolata.
Che cosa sarebbe il paesaggio nei primi giorni di febbraio (quando non nevica) senza questi alberi spesso stortignacoli, che segnalano con un certo candore che siamo avviati in un altro anno, con relativi pensieri di sangue e di spread (questo è un pensiero che hanno inventato solo di recente)?
Vogliamo una terra d’amore e un buon pensiero per l’agricoltura (che senza non se magna): ecco quest’anno vorrei che i mandorli propagassero quest’idea.
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..intanto sono in fiore ,stupendamente come quasi sempre ..e le api ,almeno loro,sono felici..
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Amore, Silvana, amore, è questa la potenza, la sfida, il punto di partenza e di arrivo nella terra e in tutte le cose.
Spred, titoli, finanaza non ci potranno mai arrivare e sono effimeri come una scureggia di fagioli neri.
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Che meraviglia queste foto!!!!!
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…si ,Andrea è proprio bravo a regalarci queste “chicche” della natura…io nell’orto ho le violette selvatiche,…e il pesco giapponese fiorito,di un rosa molto intenso,…commovente,x me che dipingo..
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Davvero molto calde e belle queste immagini colte nell’anima di un mandorlo in fiore
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