Quest’anno un abete con radici piantate fra gli ulivi, cinto di strisce colorate, adornato come tradizione vuole nel giorno di quel gran sopportatore di Santambrogio, patrono delle targhe alterne nei giorni di smog e dei paltò per cagnolini di nonne nèèè isteriche, è a dar colore alla festa sui bordi del Campino.
E dai risvolti fisici del Gobbo Saragiolo si passa in un volo cosmico indietro nel tempo a quell’epoca in cui contava spendere poco ma passare bene tassando la benzina dei poveri corrispondente all’orina dei bagni pubblici prelevata dai tintori e tassata dall’imperatore Vespasiano, che alle resistenze inorridite del figlio Tito rispose con la frase da scolpire nel marmo delle nostre vie “Pecunia non olet” ovvero più rozzamente i soldi non puzzano.
Consulenze mascherano tangenti, articoli e recensioni come divulgazione in contanti al portatore, massaggi lombari di onorevoli signore, burocrazia a tessera espansa.
Pare sarà un Natale sottotono, almeno dal punto di vista consumistico e del regalarsi vicendevolmente cose inutili.
Non si parla di guide vinarie o libri di Vespa, ma di cravatte e tiragraffi per i gatti ed essendo il paese in crisi mistica, il puntale dell’albero di Natale resta quello dell’anno scorso.
Andrea Pagliantini 
Ancora quel garofano come puntale?
MA non ti basta come ci hanno spennato tutti negli anni in cui c’era la Milano da bere e tutto andava bene?
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Quel garofano come puntale è la metafora del peccato originale, sinonimo della mela rubata in paradiso, immagine del peccato originale da cui nascono tutti i nostri guai e te Pagliantini cuor di leone non manchi di ricordare a noi mortali quanto siamo peccatori e affezionati alla pecunia sempre e comunque.
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Il peccato originale e la Milano da bere addirittura vengono scomodate per un innocente abete di natale fra gli ulivi?
No, non c’è questa intenzione, ma fate piano che potrebbe esserci qualche coda di paglia che ci crede davvero, invece non è altro che un tocco di colore e un omaggio a chi passa da queste parti.
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il garofano…..questa sì che una chicca 🙂
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Tutto ha un prezzo a questo mondo e i soldi non hanno mai inorridito nessuno, ma sono sempre preferibili gli avvoltoi dichiarati a quelli si mascherano ipocritamente da pecorelle ma non vedono altro che soldi anche di fronte ad amicizia e sentimenti.
Poi ci sono ancora persone tutte di un pezzo che si trovano a disagio in questo mondo ma hanno dei valori e principi da rispettare e sono anche malvisti per non essere uguali alla maggioranza.
Difficile davvero i soldi puzzino, semmai sono belle le giustificazioni per pigliarli e le arrabbiature quando si mettono in discussione persone per bene.
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Se smetti di troncarti la salute come ti riesce bene, hai un futuro assicurato come scrittore….. fai schiantare dal ridere nèèèèè 🙂
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Si, concordo, sempre meglio gli avvoltoi dichiarati a quelli fanno finta di essere persone perbene per risparmiare e fare bellea figura ma sono neri nell’anima come un pozzo nero.
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