Per un discorso di conservazione, profumi, bevilità, colore, la vinificazione del bianco avviene senza bucce o con al massimo una macerazione di ore per estrarne maggior corpo e consistenza dopo di che le parti solide e liquide vengono separate attraverso pressatura.
Niente di nuovo che appassionati o addetti ai lavori non sappiano già, come ovvio si sappia che la vinaccia fresca non fermentata conserva al proprio interno uva intera e residuo di liquido e zuccheri che a contatto dell’aria andranno a produrre odori sgradevoli se non proprio di marcio.
E infatti dopo aver fatto il vino bianco, la vinaccia, è stata messa fresca sul bordo di un’ oliveta per farne un divertimentificio per grufolate di cinghiali, i quali essendo già sazi di uva mangiata dai filari, hanno snobbato l’appuntamento, mentre non si sono fatte pregare api e vespone fuori misura.
La vinaccia mista a terra e segatura fornirà invece un ottimo terriccio per la prossima primavera.
Ho dei colleghi di lavoro appassionati di vino che hanno fatto del vino bianco spremendo subito l’uva ma non parte la fermentazione da alcuni giorni ma non sanno cosa fare però dicono che può essere pericoloso per l’acidità, cosa consigli di fare?
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Se sono alcuni giorni che il mosto è fermo conviene mettere lieviti nella dose di 10 grammi ad hl.
Come fare a reidratarli e usarli è scritto nella confezione ma, se si tratta di poca quantità, conviene andare in qualche cantina dove si conosce qualcuno e farsene dare i grammi che servono.
Costano parecchio e una volta tenuta aperta mesi la confezione perdono efficacia.
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