Si fermano persino quella scureggia allegra di Zorro e le tubanti tortore in amore perenne pur di guardare la penna di china veloce riproduce i tre mattoni per ritto di un camino, le finestre sfalsate della torre, il ciliegio secco nell’orto del Pipa, la vera porta di Vertine, il ciliegio selvatico nell’orto del prete e i panni stesi a una finestra a pigliare il sole.
E’ l’abilità coltivata nei particolari di lenta osservazione riprodotta minutamente su carta vista attraverso gli occhi di chi arriva da lontano con sgabello e colori portandosi via il ricordo di un luogo a cui voler bene.
Bella gente gli acquarellai.
Ciao Andrea, buone vacanze sotto gli ulivi.
Un abbraccio
Isabel
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Quel piccolo cane nero è davvero bellino e anche gli acquerelli del tuo grande paese non sono da meno caro Pagliantini…. ma a Vita cosa hai combinato? 🙂
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Ciao Isabel, buone ferie anche a te.
Il grande paesino attrae gente che se ne porta via un bel ricordo e lo rispetta ed è questa una grande ricchezza dinanzi a vari piratelli che arrivano e vogliono stravolgere ogni cosa, comunque il discorso si è già fatto in altri post e non mancherà occasione di rifarlo, questo è un omaggio a chi rispetta il luogo e sono belle persone come i pittori di passaggio.
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prima o poi mi divertirò così anch’io..e intingerò il pennello nel Vostro Chianti!!!
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E ti indicherò gli angoli migliori e più belli da cui ritrarre questa meraviglia di posto con uve e colori ovviamente estratti dal meraviglioso Sangiovese..
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