La porta degli ulivi senza pace

A brace di vigna bruciata ancora tiepida, sulle cui modalità di infiammamento avrebbero da riflettere per capire  inettitudine di pensiero e di azioni, energumeni a torso nudo armati di forbicioni stile filo spinato, manomettevano ulivi potandoli nel caldo bollore di mezzo luglio.

Lasciando monconi, spianando chiome, scosciando talli con le mani producendo ferite profonde a rischio riempire di malattie le piante come fosse una lenta, drammatica tortura biodinamica al paesaggio e agli olivi stessi colpevoli solo di essere finiti nel vortice di una mandria di simpatiche canaglie.

Erano piante bellissime, poi  furono fatte potare con la neve addosso ed ebbero una  vita di stenti.

Sotto le piante mucchi di potature da smaltire e non è il caso di dargli fuoco ora………. c’è il caso di passare un’altra volta da bischeri e dover richiamare i pompieri.

Poveri Howard e Marion in che antani sono stati messi…

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0 Responses to La porta degli ulivi senza pace

  1. Avatar di alessandro alessandro ha detto:

    Un pochi di tizzoli accesi nelle mutande di questi coglioni male non gli farebbero

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  2. Avatar di an an ha detto:

    E mentre questi loschi figuri sono attaccati come una calamita al portafogli di Howard e Marion combinano questi disastri e ci rimettono ulivi, viti e paesaggio.

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  3. Avatar di simone simone ha detto:

    Questi sono capaci di fare più danni di una grandinata.

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  4. Avatar di Paola Paola ha detto:

    Fanno queste cazzate solo per avere un attimo di celebrità, altrimenti non li prenderebbe in considerazione nessuno.

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  5. Avatar di Michele Braganti Michele Braganti ha detto:

    in realta’ credo che dietro ci sia un progetto molto piu’ fine di quanto si pensi……vedi andrea quella particella sara’ sicuramente accatastata a seminativo uliveto….ora se oggi chiedo all’ufficio del vincolo di cambiare coltura quindi farci un vigneto,credo che con tutti gli occhi addosso che hanno e le stupidaggini che hanno fatto sara’ difficile che gliela concedano….dicorso diverso se quei poveri ulivi sono “naturalmente” stiantati…..ecco che possono motivare l’estirpo di quelle quattro piantucce stenterelle….per mettere a reddito ben piu’ remunerativo un appezzamento di terra….con un bel vigneto di…..”sangiovese a alberello a piede franco”…biodinamico biologico,coltrato con le mucche,potato dalle vergini,baciato dai nani nele notti di luna piena….ecc…ecc….:-)

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  6. Avatar di Laura Laura ha detto:

    Si sono calati in un luogo magico e bellissimo sgomitando e affidandosi al peggio si trova sulla piazza con la grazia e lo stile di elefanti in una cristalleria e credendo con i loro soldi potessero comprare tutto e tutti.
    Errore grossolano specie quando si è degli inetti di stile e di capacità.
    Povere viti, poveri ulivi.

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  7. Avatar di riccardo riccardo ha detto:

    o chi sono questi incapaci? dì a Marion di chiamare quegli imbranati di Ralph e Potsie, tanto peggio non lo fanno.
    Ma te non gli potresti dare una mano?

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  8. Avatar di Liz Liz ha detto:

    Dovrebbero veramente cambiare mestiere… non vanno bene neanche per coltivare patate!!!

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  9. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    In linea di massima un’azienda è liberissima di scegliere i propri metodi coltivativi e di circondarsi dei collaboratori ritiene migliori e affidabili.
    Nel primo come nel secondo caso, tutto giusto che non fa una grinza, il discorso cambia quando arrivando in un posto, invece di capirlo e starci senza invaderlo, si pretende e si opera per scombussolare paesaggio, sgomitando con l’arroganza del soldo che tutto permette e consente e poi si pretende di fare il vino biologico agendo come pirati.
    Stesso discorso per i collaboratori che uno si sceglie o forse si merita perchè poi alla fine di tutto contano i risultati e l’impatto si ha nel territorio e nel prodotto si fa e come si fa.
    Disastro su tutta la linea, nel curriculum di certi scenziati spicca anche l’aver dato fuoco ad una vigna oltre la serie di inchiate in corso d’opera negli anni… non è da tutti.
    Riccardo, non per superbia, al contrario, ma in queste condizioni non siamo compatibili essendo io troppo antico e questi troppo moderni.
    Le chiacchiere volano, i fatti restano.

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  10. Avatar di Tania Tania ha detto:

    Questi sono completamente folli a potarer gli ulivi sotto zero e poi a quaranta gradi, dulcis in fundo bruciano le vigne.
    Non comprerò una loro botiglia mai e poi mai perchè non hanno alcun rispetto dei luoghi dove operano.

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  11. Avatar di Silvana Silvana ha detto:

    Agli ulivi non ci voglio pensare (già ci pensano i miei vicini), sennò mi si schianta di nuovo la retina.
    Rock Around the Clock invece lo suonavano antan in un cinema di Southampton, che la nostra (ebbene sì) energia di giovinotti/e scatenati/e ridusse a un accrocchio di poltrone sfasciate. Correva un anno lontano oh come correva…

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  12. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    E’ l’inno di quei bischeri nella versione estiva Silvana, d’inverno tornano al classico nelle sigle delle seconde serie, ma questi più che musica d’antan sono abituati alla musica d’antani.
    Che la sanno eseguire egregiamente.

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