Preparazione alla campionatura docg

Inerbimento, piede franco, potatura con la luna, pigiatura dell’uva fatta da donne illibate, gestione verde della chioma, impatto ambientale zero, coltratura con il bove….

Insomma, le solite due palle come due fiaschi… oggi si spiega il pre campionamento.

Massa di vino rosso di 350 hl aggiungendo con breve rimontaggio al chiuso:

10 grammi Ridux High ad hl = 3,5 kg

0,15 grammi solfato di rame ad hl = 50 grammi

122 grammi glicerina ad hl = 43 kg

400 grammi enocianina ad hl = 140 kg

Si faccia immediata richiesta per la campionatura docg per le vasche in cui sarà posto il vino da campionare.

Questa voce è stata pubblicata in svinato. Contrassegna il permalink.

0 Responses to Preparazione alla campionatura docg

  1. Avatar di Michele Braganti Michele Braganti ha detto:

    sei davvero un grande…!!!!!!…..ci sono alcune aziende…..io ne conosco una dalle parti tavarnelle che compra partite di vino atto a divenire…ma di qualita’ scadente perche’ proveniente dal pressato o da vigneti in zone sfigate e con del bianco……insomma lo compra a due lire….il chianti classico e’a rrivato a costare x lo sfuso 70 euro il quintale!!!……e poi zac..!!!!!………ci ritroviamo il chianti classico sui banchi della grande distribuzione a 1,50 a bottiglia……le commissioni dove cazzo stanno…!!!!!….. merda liquida chimica camuffata da vino che costa meno dell’acqua…….!!!

    "Mi piace"

  2. Avatar di Cristiano Cristiano ha detto:

    Fin quando le Camere di Commercio sono costrette a Controllare e Garantire solo la “Qualità Minima Merceologica”, (ma poi quale sarà mai !!), invece di provare davvero a capire cosa dovrebbe significare davvero il Controllo e la Garanzia di una Denominazione di Origine le cose non possono che continuare così. Saluti.

    "Mi piace"

  3. Avatar di angelica rago angelica rago ha detto:

    Pagliantini, quello che scrivo non ha nulla a che fare con il vino se non per “le malefatte” che ci sono in ambedue i campi.Vino e donne che offendono le verità del loro appartenere a questo nostro tempo.

    Lettera aperta alla Signora Testa Pelata

    Gentile Signora Testa Pelata, ma smetto di scrivere perchè quel “gentile” non mi sembra ben collocato accanto alla donna di Testa Pelata e quindi ricomincio con Signora Testa Pelata.Dunque ,Signora,corre voce che lei voglia abbandonare il tetto coniugale ed in quanto al letto non sappiamo bene da quale parte intenda trasferirlo o se lo ha già trasferito da tempo da qualche altra parte, ma questo a noi non interessa già da prima che la rivoluzione sessuale sancisse i diritti consacrati dall’assioma ” l’utero è mio e lo gestisco io”, per cui ogni nostro dire è riferito al tetto coniugale anzi alla cassaforte coniugale ed è proprio in merito a ciò che ci siamo chiesti perchè mai una donna divida per più anni con il Testa Pelata il frutto delle sue malefatte senza mai chiedersi un perchè o un per come e poi un giorno, come presa da improvviso “ravvedimento” dica che con quel lestofante di un Testa Pelata non vuole avere nulla a che fare e forse lo fa perchè crede che, in tal maniera,possa ripulire la sua coscienza dando una presunta verniciatina di rispettabilità alla sua persona credendo con questa scelta di prendere le distanze da un uomo con cui prima ha diviso tutto. E ci permetta di chiederle,Signora Testa Pelata :- Sino a quando lei ha diviso” tutto” con il suo Testa Pelata? Sino a quando la sassaforte di casa era piena dei frutti delle ” vostre” malefatte?- La coincidenza dei tempi separazione-ricchezza inducono a dire di si.Non hai più soldi, non vali, ti lascio. E poichè ” pecunia non olet” sino a quando i soldi c’erano lei è rimasta accanto al suo Testa Pelata. Signora, non a caso abbiamo scritto ” vostre malefatte” perchè se non lo sa, ora noi la mettiamo a conoscenza che esiste un articolo di quel codice penale che il Testa Pelata e lei avete infranto che scrive di ” concorso a delinquere” e quindi di correità il che vuol dire che si delinque insieme quando a conoscenza di un sistema delinquenziale se ne usano o spartiscono i proventi. Sistema delinquenziale approvato, sostenuto e messo in atto con il vostro silenzio. Con il suo silenzio, Signora Testa Pelata, moglie del Testa Pelata!
    Signora, non corra il rischio di sentirsi migliore o diversa dal Testa Pelata perchè lei è ” correa” e scriviamo di ” rischio” non a caso in quanto, in sede di legge lei potrebbe dire a sua discolpa, ma in malafede : NON CAPIVO QUANTO MIO MARITO FACESSE.
    Ebbene,Signora,se lei non è in grado di capire la provenienza illegale dell’improvviso arricchimento di suo marito e quindi crede di poter separe il suo operato da quello di suo marito al nostro contesto socetario non resta che la sua: INTERDIZIONE.
    Lei deve essere interdetta e questo è quanto chiedono le donne che lavorano e conoscono la dignità dell’autonomia di ogni loro scelta di vita, lei deve essere interdetta perchè la sua presenza ha ripetutamente offeso il contesto socetario di donne consapevoli dei propri diritti e doveri.
    In quanto a suo marito mi auguro che la legge, supportata dalle denuncie di chi ha subito le malefatte di suo marito e quindi sue,faccia il suo giusto corso.
    Addio, Signora Testa Pelata!Addio da Angelica Rago e da tutte le donne che hanno un cervello funzionante e conoscono il valore della dignità.Addio.

    "Mi piace"

  4. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    @ Michele, Cristiano,

    fa arrabbiare trovare vini come i vostri accanto a del vino da catena di montaggio a prezzo stracciato, ma con lo stesso sigillo e marchio del consorzio che avete voi sulle bottiglie.
    Come nascono certi assemblamenti e quale roba ci finisca dentro lo si sa un pò tutti, ma quante volte negli anni passati dalle commissioni di assaggio sono stati fatti rivedibili dei vini per l’epoca scarichi di colore e adesso sono la norma?
    Io trovo “allegro” avere sulle bottiglie lo stesso contrassegno fra chi assembla i troiai e chi fa vino per davvero.
    Non c’è niente di male a comprare il vino in partita e imbottigliarselo, questo sia chiaro, ma che alla fine non ci sia dentro della merdaccia un consorzio serio almeno lo dovrebbe pretendere anche attraverso controlli e acquisti nei negozi.

    @ Angelica
    la lettera alla moglie del Testa Pelata qua sotto stride un pochino, ma poi penso ai carichi di uva venduti senza uva, alla qualità di viti che ci sono ma non dovrebbero esserci, alla vendita di certe aziende agrarie……….. e allora credo che un accenno al Testa Pelata su un post come questo non ci sfigura, ma credo anche che questa lettera la elevo al rango di post.

    "Mi piace"

  5. Avatar di Cristiano Cristiano ha detto:

    Andrea,da noi nel Chianti Classico (come pure nel Brunello, anzi forse andrebbe anteposto l’ordine delle denominazioni) per fortuna le commissioni mi pare che siano ora più tolleranti nei riguardi di intensità colorante non troppo “inchiostrate”, ma non dappertutto è così. http://poggioargentiera.com/blog/2010/06/30/sulle-commissioni-degustazione-della-cciaa/#comments
    Saluti

    "Mi piace"

  6. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Una volta capitò che in commissione finirono un paio di vasche con colore normale come tanti si vedono adesso e fu considerata scarica di colore e resa revedibile.
    Fu aggiunta una bella dose di enocianina e rimandata in commissione e questa volta passò alla grande.
    In un’altra azienda mandavo la stessa botte da 70 hl in continuazione come campione alla commissione di degustazione, è stata bocciata un paio di volte e senza aver mai fatto aggiunte o travasi alcuni, rimandata tale e quale in commissione è stata passata alla grande.
    Di una cosa sono certo, avessi vigna farei solo igt a modo mio senza dover passare in questi faraginosi meccanismi burocratici e costosi da mantenere.
    Nel vino pensate che non potrei mettere una percentuale di uva bianca come si è fatto quasi da sempre nel Chianti, ma avrei l’opportunità di un 20% di merlot, cabernet, petit, sirà, alicante bouchet ecc.

    "Mi piace"

  7. Avatar di Ric Ric ha detto:

    Molto interessante questo filone di discussione.
    Ci sono dei controlli in corso e un consulente come te ci farebbe molto comodo, che ne dici?

    "Mi piace"

  8. Avatar di elena trissino elena trissino ha detto:

    Come mai con un enologo in azienda il vino viene sempre uguale?? stesso sapore …stesso colore…stesso profumo..
    e le stagioni sono così diverse!!!!! mi dareste una spiegazione????!!!!!

    "Mi piace"

  9. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Non ci vuole molto, una volta giunti al vino definitivo come lo si vorrebbe sempre, si custodisce gelosamente la ricetta e gli ingredienti e lo si fa in serie negli anni, non è difficile per niente…….. e con questa affermazione ogni mia velleità da costruire nel mondo del vino finisce direttamente nelle fogne 🙂

    "Mi piace"

  10. Avatar di Filippo Cintolesi Filippo Cintolesi ha detto:

    Forse nel “mondo del vino”.. a quanto sembra richieste di consulenza in altri mondi, pero’, fioccano…
    Oh, manco a farlo apposta. Ti avevo mandato un messaggio pochi minuti prima di leggere e commentare questo filone di discussione. Dimmi se ci davo o no.

    "Mi piace"

  11. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Ci davi, ci davi….. il settore pubblico di chi scava è parecchio digiuno di tecniche e di giochi di prestigio 🙂

    "Mi piace"

Lascia un commento