Campi a perdita d’occhio coperti di quel grano maturo che da li a qualche ora andrà al mulino e sarà pane, la forma più bella e preziosa che l’uomo abbia mai creato.
La tecnologia e il cervello umano impiegati in cose sane producono queste macchine bellissime che svolgono il lavoro di schiena di tante persone e tanto sudore stando comodamente seduti al fresco di fronte al giallo maturo delle spighe.
La gioa della battitura del grano nell’aia e la fatica degli uomini lo segavano con pochi mezzi, le insalatiere di panzanella, il pollo arrosto, l’acqua fresca della fonte e l’insalata di pomodori e cetrioli, i volti onesti e fieri di gente non c’è più.
Conoscevano per certa una sola ricchezza: la ricchezza del grano.