Piccolo borgo bello perchè non c’è niente di artefatto, tranne un catafalco di vetro e ferro montato dal Monte dei Paschi per farci un bancomat uguale a Mazinga Zeta.
Se altro niente si limita ad una chiesa del 1500 con una pittura di Pietro Sorri, di scuola senese del ‘500, (per visitare la chiesa, basta chiederlo al sarto nella piazzetta e sarà felice di farla visitare e fare un ritrattino storico) le stradine strette, il vento che le taglia, la bottega di Remino in cui assaggiare il sapore del Chianti perduto.
La vecchia cassetta della posta che faceva parlare con il mondo, la statua del Luca Cava che continua a fare i suoi bisogni.
Sono legata a quella cassetta della posta mi piace molto parlare con quel mondo.
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Il bancomat è da paura….sta bene alla Tognazza, mica dove l’anno messo…anche se è ecologico e con pannelli solari è proprio un cazzabubbolo!
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