Due lettori inglesi (Zachary e Cima) sono passati a vedere di persona i luoghi in cui nascono vino e olio e il contesto dove crescono parole e racconti.
Sono venuti per vedere un modo “affettivo e sano” in un contesto vicino diverso, per dirlo con le parole di Michele Marziani:” Saliamo sulle colline della Lega del Chianti, sulla linea del confine militare tra Firenze e Siena, intorno le viti dei nuovi signori del vino, i castelli sabbiati di fresco, gli ulivi patinati da foto Made in Tuscany.”
Hanno visto, assaggiato, camminato per olivi e stradine del castello.
Ci siamo dati appuntamento come siamo soliti fare noi indigeni “davanti alla porta” un posto di sosta entrato nei modi di dire e ben chiaro e individuabile.
Sono grandi appassionati di vino e di olio e pur masticando abbastanza bene l’ italiano parlato, trovano difficoltà nel comprendere le sfumature scritte.
E’ venuta a loro l’idea di creare un blog in inglese e tradurci i post, le storie, i luoghi in cui stavamo camminando e con il loro aiuto e l’ottimo maneggiamento dell’inglese di Filippo, si è deciso di provare a dar vita a questo capo e razzolo anglosassone.
Zachary e Cima avrebbero voluto chiamare il blog “nel modo di dire e il posto in cui noi indigeni siamo soliti darci appuntamento”, ma a me pare un’appropriazione indebita di un nome e di una storia collettiva che non può essere usata per parlare singolarmente di vino e di olio: Vertine e il suo arco d’ingresso definito “La porta”, il suo profilo, appartengono a tutti coloro che hanno vissuto o vivono di testa e di cuore questi luoghi.
Le vigne e gli olivi da qualsiasi parte si arrivi, sono prima del paese, e non c’è stato verso di smontare la loro idea che questo nuovo blog si chiamasse “L’antiporta di Vertine”,
Odio da sempre i compromessi e le mediazioni, ma di fronte a due persone che hanno fatto quasi duemila chilometri per venire qui, ho preferito non fare il solito tignoso .



Generoso, ma anche forte nelle cose che vedi ingiuste.
Lo sò che non te ne importa, ma fai bene a non arretrare di un passo di fronte a queste cose.
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Andrea, non per fare la guastafeste, che l’idea è molto bella anche se non ho capito bene cosa sia, cioè loro sono innamorati del tuo blog e te lo traducono? O lo scrivi tu in inglese?
Perché tu sai che di mestiere faccio la traduttrice e almeno 6-7 errorucci ci sono, se vuoi te li correggo (distruggi questo commento una volta lettolo e dimmi si o no).
Ciao,
Ba
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Barbara, sei come la manna che scende dal cielo!!!!!
Loro sono appassionati di vino, di olio e di come riesco a parlarne, integrando le cose fatte con le immagini.
Hanno dato l’idea, ma restano evidenti lacune (mie con l’inglese, loro con l’italiano scritto).
Perchè devo cancellare il tuo commento?
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