Le acque dell’Arno uscirono per le strade portando morte e fango.
Da tutto il mondo arrivarono ragazzi e ragazze con il cuore in mano per salvare dal marciume opere d’arte e aiutare la gente.
Li chiamarono gli Angeli del fango, ma forse andrebbero ricordati come “La meglio gioventù”.



Ricordo giusto e doveroso di una pagina drammatica della nostra storia e al tempo stesso momento esaltante di grande solidarietà.
Per questioni anagrafiche conosco quello che è successo solo attraverso documentari e servizi giornalistici..ma l’immagine di quei ragazzi giunti da ogni dove per salvare un patrimonio davvero universale resterà indelebile nella mia mente.
A loro e ai tanti che fanno della solidarietà e dell’impegno civile va il mio plauso ed il mio ringraziamento.
PS
Ci sarebbe tanto da riflettere su quella tragedia e sulle tante, troppe, che hanno visto la natura ribellarsi all’opera dell’uomo..e sulle altre che inevitabilmente avverranno..ma lasciamo per una volta che il ricordi si concentri sul lato “bello” della storia.
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Infatti Babeuf, questo è un omaggio a quei ragazzi del 66 che vennero a sporcarsi le mani con il fango di Firenze.
E ricordiamoci che spesso, dietro un ribellarsi della natura c’è sempre la mano infida dell’uomo, della sua arroganza, del suo cemento, delle sue speculazioni.
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Ricordiamo anche quell’imbecille di Zeffirelli che il dopo-alluvione se lo passo’ filmando dalle finestre di Palazzo Strozzi i suddetti angeli del fango. Come sempre: c’e’ chi fa e chi parla.
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Anche io sono stata una volontaria con gli Scouts di Roma che sono andati a Firenze nell’ormai lontano 1966 a dare una mano …mi ricordo che l’ultimo tratto di strada per arrivare a Scandicci, dove dormivamo, l’abbiamo fatto su dei camions!!!!
Anna Maria
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Grazie del suo ricordo Anna Maria de “La meglio gioventù”
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