
E’ molto istruttivo ascoltare le parole ed i discorsi di chi ha i capelli bianchi e riporta gli insegnamenti e le astuzie di chi aveva i capelli bianchi ancora più indietro nel tempo ed aveva imparato sulla propria pelle le molestie delle stagioni che condizionavano la presenza di grano e farina da infornare, uva e vino da bere, olive ed olio per condire.
Le astuzie e i rimedi per ovviare a parassiti, non prevedevano l’uso di insetticidi chimici.
Era importante l’atuzia, l’occhio, la cura massima per poter riempire botti, madie, orci:
Parlando con un lontano parente su olivi ed olio, rievocava i discorsi del padre contadino e dei suoi modi per combattere la presenza della mosca olearia.
In quel tempo, aveva preso le cose come una barzelletta, poi tre anni fa, decise di metterle in pratica ed il risultato fu che le sue olive erano sanissime mentre quelle dei vicini erano completamente piene di mosche.
Basta fare una soluzione di aceto (quello forte, di vino vero) e miele, versarlo in bottiglie di plastica e praticarvi un foro ad una certa altezza e appenderle quà e là fra gli olivi.
Le mosche sono attirate dall’odore del miele, entrano e vengano fulminate dall’aceto.
Ho visto con i miei occhi bottiglie con uno strato di mosche morte alto due dita.
A breve metterò in pratica questa astuzia del vecchio zio contadino, c’è il beneficio di non dover ricorrere a trattamenti, alla sanità delle olive e di chi poi condiscie.
I capelli bianchi difficilmente sbagliavano, ne andava della lora tavola, della loro vita.
Mi sembra un rimedio geniale, e non solo per la mosca molearia. Mi sa he lo applicherò presto anch’io nel mio giardinetto di città (contro le lumache hai niente? mio figlio, il piccolo, le ama e finché si tratta di raccorglierle e metterle tutte in un secchio collabora, poi però mi impedisce di eliminarle. Già è tanto che l’ho convinto di non portarmele in casa).
Invece ho appena scoperto un rimedio che domani voglio applicare alla piantagione di ortiche alte un metro che devo estirpre se voglio fare qualcosa con il giardino della casa nuova (a parte tenermi le cime per farci la frittata).
Pare che contro le erbace, specie quelle che cresono tra muri e pavimentazioni, bisogna versarci sopra dell’acqua bollente. Ci provo e ti dico,
Ba
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Con le lumache puoi usare del piretro, ma forse è meglio se tuo figlio continua a toglierle manualmente, mi rimane difficile consigliare qualcosa per ucciderle.
Però sei fortunata perchè nel tuo giardino hai un insetticida naturale, oltre che una riserva per fare delle ottime frittate.
Metti a macerare nell’acqua l’ortica per qualche giorno e spruzza con una pompetta manuale quell’acqua sui fiori e sulle rose, è un ottimo rimedio contro i pidocchi e qualche bacherozzo.
L’acqua bollente funziona, sterilizza il terreno dai semi e dalle infestanti, un salutone arancione
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Pingback: Andrea Pagliantini » Blog Archive » Mosca olearia, situazione al 26 luglio
Qual’e’ la percentuale di miele e di aceto?
Grazie per l’informazione
Roberto
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Diciamo che in 8/10 litri di aceto puoi mettere 1 kg di miele. Consiglio il millefiori, perchè a mio avviso è quello più profumato e attira di più.
Con 10 litri vengono dieci, dodoci bottiglie, regolati tu in base a quanti olivi hai e se mi dici quanti sono posso dirti quante metterne e soprattutto dove, che non è una cosa da lasciare al caso.
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Grazie per la rapidita’ della risposta.
Ho 152 piante piante cosi’ ripartite:
32 messe a dimora nel marzo 2008
70 con piu’ di cento anni, penso 110 anni
50 con circa 60 anni.
Varieta’ miste: moraiolo, leccino, raio ecc.
Terreno scosceso collinare quota mt. 350 zona di Orvieto estensione meno di un ettaro.
Scusa per l’imprecisione dei dati forniti, ma era terreno di mio bisnonno ed ho appena cominciato a curarlo da neofita dopo qualche anno di abbandono.
Grazie per l’aiuto.
Roberto
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Quindi, in produzione hai 120 (e dall’età che hanno, sono certo magnifiche).
Ti bastano sulle 12-15 bottiglie che dovrai disporre innanzi tutto nella parte dell’oliveto che guarda a sud, perchè la mosca è da quel lato che arriva maggiormente, te ne bastano due-tre bottiglie.
Poi il resto, lo distribuisci all’interno in ordine sparso fra le piante, cercando di fare in modo che fra una bottiglia e l’altra si possano coprire una decina di piante.
Il prossimo anno però, inizia già a mettere le trappole la prima decina del mese di luglio, è allora che iniziano a ronzare le mosche ed è bene iniziare a pararle subito proma che inizino a far danni.
Ieri ho fatto un nuovo giro fra le 800 piante e ho visto solo 4 olive con il buchetto classico della mosca, ma in compenso ho anche visto che le trappole sono piene di moscerini, ma c’è anche quel maledetto insetto dentro.
Poi però voglio sapere da te come è andata
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Grazie per i tuoi consigli.
Ho sistemato il 10 settembre 12 bottiglie secondo le tue indicazioni.
Sabato 11 ottobre controllero’ le catture, poi ti sapro’ dire.
Saluti
Roberto
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Posseggo 35 ulivi di circa 20 anni cd in località Santa Maria di Castellabate (SA);
come posso preservarli con trappole contro la mosca olearia?; come posso realizzare dette trappole e quante per albero ne debbo posizionare?
Grazie Enzo
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Ciao Crescenzo,
è semplice mettere in atto quel rimedio di contro la mosca olearia.
All’inizio dell’estate procurati un vaso da 1 kg di miele millefiori, 4/5 litri di aceto e mescola tutto insieme.
Prendi delle bottiglie di plastica vuote e ci metti un litro di soluzione, poi pratichi un foro un pò sopra il livello del liquido e le posizioni sule piante, con un occhio di riguardo per quelle esposte a sud, perchè gli attacchi della mosca arrivano da lì.
Se le piante che hai sono tutte insieme, 5 bottiglie sono sufficienti, altrimenti, se fra loro sono sparse, ti conviene metterne una per pianta, ma come ti ripeto, non adesso, ma all’inizio dell’estate.
Altro rimedio contro la mosca olearia è spruzzare le piante di una soluzione di acqua e caolino, una terra che una volta secca sulla pianta fornisce una corazza inviolabile per la mosca.
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Ho sistemato solo in ottobre le trappole con il miele e l’aceto.
Quando a metà novembre ho raccolto le olive ho trovato le trappole con due dita di moscerini, ma anche tante mosche femmine.
Non sono riuscito a trovare punture di insetti sulle olive.
Ho sezionato un centinaio di frutti, ma non ho visto nè larve nè uova.
Ti ringrazio tantissimo per i consigli.
Auguri vivissimi per un prospero 2009 e che sia privo di mosche!!
Roberto
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Le previsioni del tempo da qui a pochi giorni dicono che sta per arrivare il freddo e questo è bene per disinfettare da tanti piccoli parassiti, mosca compresa.
Il prossimo anno se così fosse, di mosca olearia non ci sarebbe da preoccuparsi, comunque ricorda di mettere le bottiglie per gli olivi dai primi di luglio.
Auguri anche a te Roberto.
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non si finisce mai di imparare!!!!!!spero che queste esche siano efficaci anche ad Alghero. Ciao
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Si, certo che questo sistema funziona anche sul mare, magari l’unica avvertenza è quella di metterne un pò di più fra le piante di queste trappole dato che sul mare la situazione è molto diversa rispetto alle mie colline.
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questo blog è interessantissimo, anche i miei 1000 ulivi siciliani, tutti rivolti a sud sono spesso soggetti alla mosca olearia. Da oggi proverò a seguire il tuo consiglio. Avrei bisogno di un ulteriore chiarimento circa il posizionamento della bottiglia rispetto all’altezza della pianta ti sarei grata se me dicessi.
grazie annalena
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ho letto anche dell’acqua e caolino, la mia azienda è in biologico dal 1992,praticamente da quando è nata, si può usare questa soluzione e se si in che percentuale? grazie
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Ciao Anna,
le bottiglie le puoi attaccare ad un ramo ad altezza occhi, o dove lavorano bene le braccia.
Io le mie le mette a 1,70 o giù di lì, ma non è importante questo.
Basta siano sollevate da terra ed altezza occhi per vederle senza perdeci tanto tempo.
Il caolino è un valido rimedio, praticamente copre l’oliva con una pellicola dura che la mosca non riesce a perforare.
Se ti viene in mente di usarlo direi sui 3/4 kg a hl di acqua.
Comunque basta fare una prova per testare il mezzo che si ha, come viene spruzzato e poi agire di conseguenza.
Tieni conto di partire da una soluzione di bassa concentrazione , il caolino è pur sempre un’argilla.
Scommetto anche che i tuoi olivi in Sicilia saranno grandi come le querce qui da me, forse è meglio ripieghi sulle bottiglie…… meno complicato…..
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Ho diverse piante secolari di ulivi da olio e da confetto.La otta contro la mosca olearia e’ quasi impari. Non voglio usare metodi chimici, ma mi sono accorto che con trappole e fogli gialli attaccamosche ottengo ben poco. Sono a 3 km dal mare, in Sardegna, e da meta’ Luglio dopo qualche giorno di scirocco arriva la bestia. Se il maestrale imperversa non ho problemi. Voglio provare con le trappole aceto/miele. Ti ringrazio per il consiglio e speriamo bene………. Marco
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Marco, davvero dura dalle tue parti e sul mare la difesa dalla mosca olearia, ma credo la miscela di aceto e miele possa servirti.
Magari metti qualche bottiglia in più…….. e poi ovviamente fammi sapere come è andata.
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Ciao
Anche io ho 220 piante nella campagna Algherese e credo che quest’anno proverò il metodo aceto-miele (devo però verificare se riesco a trovare vero aceto di vino!!). Il 23 sarò lì e comincerò a mettere su le bottiglie. Vi farò sapere. Grazie a tutti.
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Scusa, dimenticavo.
Mettendo le bottiglie adesso (fine Luglio) è poi necessario sostituirle con delle nuove bottiglie prima della raccolta (ad Alghero la raccolta la faccio tra la fine di ottobre e la prima 15ina di Novembre), oppure non è necessario? Se la quantità di insetti copre abbondantemente il livello del liquido non si ha una perdita di efficacia?
Grazie ancora
Simone
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Perchè l’aceto non te lo fai da solo invece?
Trovi un quintale di uva, la ammosti in un mastello con i raspi e la lasci lì finchè non capisci dall’odore che è l’ora di separare liquido da solido?
Sbrigati a mettere le bottiglie, dalle tue parti le mosche sono già in movimento.
Più che di sostituirle, devi solo stare attento all’evaporazione, se vedi che il liquido diminuisce parecchio, mettine dentro un altro pò.
Lo strato di insetti dice poco ai fini dell’efficacia della soluzione.
Ovviamente poi voglio sapere come è andata.
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Ho trovato un amico che ha una discreta quantità di vino che ha preso “lo spunto”… Credo basterà lasciare qualche giorno all’aria quello per avere dell’aceto efficace….
Altra domanda. Guardando qua e là su internet ho visto che molte delle trappole in vendita (tipo Eco-trap) hanno dentro un’esca sessuale (il feromone) ed una alimentare. Come esca alimentare viene spesso usato un sale di ammonio (tipo bicarbonato di ammonio). Che tu sappia i sali di ammonio sono + – oppure ugualmente efficaci rispetto al miele come esca? Di fatto io potrei facilmente procurarmene a bassissimo costo e se fosse + efficace potrebbe valere la pena…
Grazie comunque per i suggerimenti…
:-))
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Hai un amico che con il vino se la cava piuttosto bene 🙂
Nel caso quello non fosse pronto propenderei per l’aceto di un discount, 0,50 € a litro per lo scopo possono andare bene.
Le mosche vengono attirate dal profumo del miele, credi che il solfato di ammonio abbia lo stesso aroma?
Io propenderei per la soluzione aceto-miele.
Fammi sapere in ogni caso quale tecnica adotti e i risultati.
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Ciao Andrea,
abbiamo una cinquantina di ulivi sulle colline agrigentine a ca 500mt slm e quest’anno stiamo notando una discreta (e sgradita) presenza della perfida mosca olearia.
Il rimedio miele-aceto mi pare perfetto, ecologico ed economico, peccato non averlo scoperto alcuni mesi fa. In ogni caso penso possa essere efficace nel limitare i danni anche ora a 15/30 gg dalla raccolta.
Ho un solo dubbio: diversi ns alberi sono al confine con gli appezzamenti dei vicini, anch’essi coltivati ad ulivi.
Mettendo noi le trappole non rischiamo di attirare tutte le mosche del vicinato? (non penso proprio di poter convincere i vicini ad adottare lo stesso rimedio..).
E’ forse una soluzione efficace solo se diffusa capillarmente come quella coi feromoni o non c’entra nulla?
Non può in tal caso essere controproducente? Che olfatto hanno queste bestiacce? da che distanza fiutano il miele?
Scusa forse la banalità di alcune domande ma questo è un mondo abbastanza nuovo per noi.
Grazie e complimenti
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Ciao Giuseppe,
metti le bottiglie di aceto e miele lungo il perimetro che delimita il tuo campo e vedrai che le mosche olearie rimarranno fregate.
A te interessano le tue olive presumo, quindi non curarti se gli altri intorno non adotteranno questo sistema, ma salvaguarda le tue.
Queste bestiaccie hanno un olfatto molto sensibile, ora non sò dirti da che distanza lo fiutano, ma per te è ininfluente, una volta che hai messo le trappole, sempre lì dentro rimangono.
Avresti dovuto piazzarle intorno giugno, ma non è mai troppo tardi per farlo.
Qui da me la maledetta Mosca Olearia è tranquilla, ho messo le bottiglie a luglio, ma le poche che c’erano, sono finite tutte nelle trappole.
Poi dimmi come è andata la raccolta.
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Il rimedio è naturale ma purtroppo rimangono imprigionate anche le api che sentono l’odore del miele.
Le api sono molto utili per l’impoliinazione di tante specie fruttifere.
Saluti da Elia
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Elia, il problema che poni è reale, ma risolvibile.
La Mosca Olearia è più piccola delle api, quindi nelle bottiglie, basta praticare un foro in cui possa passare la Mosca, ma non l’ape.
Salutone.
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andrea,ti sono grato per la tua opera di diffusione di un metodo che costa poco o niente e nasce dalla saggezza e non da interessi di guadagno.
proverò anche io il tuo metodo e ti terrò informato,nel frattempo è prossimo il flagello della collega ,la mosca delle ciliege,che ne dici di sperimentare il segreto di tuo nonno (buonanima) anche per fare fuori questa laboriosissima serial killer?
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Michele il sapere è di tutti ed io non ho fatto altro che espandere le conoscenze dei vecchi saggi, nel caso uno zio lontano, non un nonno, quindi non ho nessun merito.
Sulle ciliegie non so che dirti, te prova la soluzione ricordando sempre che gli attacchi iniziano da sud, sugli olivi funziona perfettamente ed il costo e l’impatto ambientale sono pressochè zero.
Mi raccomando, dimmi sulle ciliegie e poi sugli olivi come ha funzionato, qui o via mail privata è lo stesso.
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il rimedio naturale (aceto e miele) va bene anche per altre piante e, se si, quali?
grazie mario
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Oltre alla Mosca Olearia il rimedio va bene anche per la tignola dell’uva e Gian Paolo pensava di usarlo nelle ciliegie, ma su questo argomento non ne so altro.
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Ciao Andrea, io ho 25 piante sulla costa adriatica marchigiana e sto preparando il tuo rimedio che mi sembra ottimo. Ho solo una incertezza sulla grandezza del foro della bottiglia. Va bene, se tolgo il tappo e lascio il buco originale o devo proprio farlo più grande?
Salutoni
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Il buco lo devi fare all’altezza dell’impugnatura della bottiglia che sopra deve essere chiusa sennò òla solluzione evapora velocemente e gli insetti in quella posizione non entrano dentro.
Fai un foro grande tanto quanto un dito e sei a posto.
Poi dimmi come è andata òa raccolta.
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Orvieto.
Ho raccolto le olive il 30 ed il 31 di ottobre.
Forse con un leggero anticipo, ma le previsioni metereologiche davano brutto tempo per la settimana successiva, così ho preferito anticipare.
Il raccolto è stato scarso: 40% in meno rispetto al 2009 ed hanno reso solo il 12%.
Ma la più bella soddisfazione l’ho avuta al frantoio.
Le mie olive trattate, grazie ai tuoi consigli, solo con aceto e miele avevano meno dell’1% di punture della mosca, mentre gli altri produttori superavano il 10% pur avendo usato dimeteoato od altri veleni.
Le bottiglie distribuite nell’oliveto avevano quattro dita di insetti vari.
Mi sono divertito a stendere il contenuto della cattura su un foglio di carta bianca ed ho potuto notare che la maggiore parte degli insetti erano mosche olearie femmine con i sacchetti ovodepositoridi uova.
Ti sono molto riconoscente per i tuoi suggerimenti e pronto a recepirne altri.
Saluti
Roberto
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Ciao Roberto,
io inizio domani e ci vorrà un bel pò di tempo per frugare ogni pianta.
Qui l’annata è stata tribolata per pioggia, freddo, fioritura ed allegagione in ritardo, ma tutto sommato preventivavo un’annata molto peggiore.
La mosca con l’inverno abbiamo avuto non ha dato fastidio, le mie bottiglie hanno raccolto poca bestiaccia.
La dimostrazione che i nostri vecchi la sapevano lunga è anche questo rimedio per la Mosca Olearia……….. te non aver riguardi, la mia mail ce l’hai, se hai bisogno di qualcosa in ciò che posso, conta su di me, salutone.
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Caro Andrea,
visto che sei gentilissimo ti chiedo ancora aiuto.
Premesso che sono molto ignorante in agricoltura mi potresti dare un consiglio per la concimazione degli ulivi ( 120 piante vecchie e 30 messe a dimora da due anni).
Non mi dire però 30% di P 15% di N. etc..
Mi piacerebbe che tu mi rispondessi nel seguente modo:
per ogni pianta
dicembre 4 kg. di pollina
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scusa ma ho inviato l’email prima di terminare.
Mi piacerebbe che tu mi rispondessi nel seguente modo:
per ogni pianta
dicembre 4 kg. di pollina o altro elemento
marzo rogor per l’occhio di pavone
marzo 2 kg. di nitrofosca gold
maggio prodotto per l’allegagione
e così via
grazie
roberto
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Allora, vediamo le poche cose che posso arrivare a sapere.
Per le piante vecchie va benissimo la pollina in grani 4 kg a pianta, le più piccole un paio sono più che sufficenti.
Lo puoi dare fra dicembre e gennaio, concime a lenta cessione che la pianta sente appena si sveglia dal letargo invernale e ripiglia a vegetare.
Rogor per l’occhio di pavone? Ma non è un insetticida? L’occhio di pavone è una malattia funginea che si cura a rame.
Poltiglia bordolese 5/6 kg ad hl di acqua che puoi benissimo dare adesso che hai finito la raccolta.
Ti cascano le foglie malate e in primavera ripartono le foglie nuove.
Ma è proprio necessario un trattamento per l’occhio di pavone?
Maggio prima della fioritura puoi dare concime fogliare organico di microelementi con dentro del boro che favorisce l’allegagione.
Una rasparata al terreno o taglio dell’erba e le ulive vanno da sole e a luglio le bottiglie con aceto e miele, in una zona come Orvieto non c’è bisogno per gli olivi di grande manutenzione dal punto di vista trattamenti.
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Caro Andrea,
ieri ho concimato con la pollina le mie piante di ulivo.
Oggi, un amico dottore agronomo, mi ha detto:
” soldi buttati al vento. L’unica concimazione che funziona è quella chimica!”
Come posso controbattere la sua affermazione?
Grazie
Roberto
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Mi permetto di buttare li’ alcune mie considerazioni nell’attesa che Andrea ti risponda.
Io penso che occorra intendersi su quello che si intende con “concimazione”, soprattutto su quale si vuole che sia il suo effetto, quale il suo scopo. Se si vuole risolvere il problema della nutrizione della pianta, nel senso che si vuole reintegrare quello che la pianta ha sottratto al terreno in termini di macroelementi, tenendo conto di quello che la pianta ha prodotto nella scorsa campagna, credo che sia difficilmente contestabile che di concime organico ne servirebbero camionate. Il titolo in azoto della pollina si aggira sul 4%. Soprattutto se si vuole rapportare la quantita’ di nutriente fornito al costo sostenuto, e’ ovvio che i fertilizzanti chimici sono la scelta piu’ efficiente. Del resto ci sara’ ben un motivo se da tempo ormai la fertilizzazione in agricoltura avviene in quel modo.
Ma se si guarda ad altre proprieta’ che la “concimazione” puo’ avere, ed e’ desiderabile che abbia, ossia se si usa il concime organico come “ammendante”, cioe’ come migliorativo delle caratteristiche fisiche del terreno, penso che anche l’amico dottore agronomo converra’ che i fertilizzanti chimici di proprieta’ ammendanti non ne hanno, o addirittura che ne hanno di negative, cioe’ se usati esclusivamente portano a un degrado del terreno.
Poi: sempre meglio poco, o anche pochissimo, che niente.
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Ciao Andrea ti chiedo scusa ma avevo smarrito il tuo blog solo per caso ci sono arrivata per altre vie oggi.Ti ringrazio per le indicazioni che mi hai dato e visto che sei così gentile ti vorrei chiedere qualche altra informazione .I mei ulivi che sono solo 1.000 in collina tutti con esposti a sud non sono secolari come tu pensi bensì un impianto razionale a filari tenuto basso per una raccolta facile ed in biologico. L’anno scorso mi è stato suggerito di favorire l’allegaggione, spero si dica così,utilizzando una miscela di amino spray e boro, i due prodotti portavano il simbolo della coccinella ( specifico per coltivazioni biologiche) così l’ho comprato . Essendo autodidatta prima di agire chiedo conferma all’organismo di controllo che ha risposto negandomi l’utilizzo di Amino spray in quanto non ammesso e nonostante le mie sollecitazioni non è stato in grado di suggerirmi un prodotto sostitutivo.Devo essere io ad autocertificare i prodotti che utilizzo ma come si fa a riconoscerli se i somboli rimangono apposti anche ai prodotti banditi e non trovo un registro dei prodotti ammessi aggiornato?Quale per la tua esperienza mi consigli di utilizzare? Ti ringrazio e colgo l’occasione per porgerti gli auguri di una buona Pasqua Annalena
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ciao Andrea, approfitterò anch’ io della tua gentilezza e competenza.
Vorrei adottare la cattura della “bestia” con bottiglie sugli olivi di famiglia: circa 500 dai 15-20 anni in su,posti a mezza collina al Trasimeno (circa 300 m s.l.m).
Di solito la mosca è presente in quantità limitata e ho sempre evitato di trattare le piante con veleni di qualsiasi genere.
Per esempio lo scorso anno fino ai primi di ottobre non c’ era nemmeno un buco sulle olive, ma poi, alla raccolta, iniziata il 6 novembre, qualche forellino era comparso, anche se non ha fatto danni: raccolto nella media e olio buono.
Ogni4-5 anni però capita l’invasione ed allora sono dolori sia per la quantità che per la qualità dell’ olio!
Sono un po’ spaventato dalla quantità di trappole da preparare: una cinquantina? cosa ne pensi?
Dovrei poi acquistare il miele….Potrei sostituirlo con qualche altra esca? per esempio delle vecchie marmellate rimaste inutilizzate?
Vorrei ambiziosamente raggiungere l’ obiettivo di Roberto (1 novembre 2010)!
Saluti
Francesco
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@ Annalena
scusa se ti rispondo adesso, ma il tuo commento mi era sfuggito dal vederlo.
Io non la farei così tragica, il boro si da alle piante attraverso le radici con concimi lo contengono, ce ne sono e sono ovviamente biologici.
Il concime in questione è a lenta cessione, quindi va dato alle piante fra gennaio e febbraio in modo che la pianta senta nutrimento da marzo in poi quando inizia a muovere.
@ Francesco
di bottiglie aceto miele te ne bastano fra le 10 e le 15 messe sparse fra le piante.
Una decina di litri di aceto eun chilo di miele non mi pare sia una spesa folle da fare, oltre a non spargere sulle piante insetticidi e schifezze.
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Veramente interessante, nella ridda di prodotti e confusione che esiste nella rete, un punto di riferimento gentile e competente, senza presunzione e disinteressato. ovviamente sperimenterò la trappola aceto/miele quest’anno. Un incompetente come me che si dedica in età avanzata per passione all’agricoltura ha letto risposte chiare e utilissime. Complimenti
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Se ha letto tutto il filone di discussione, capirà si tratti una lotta alla mosca olearia semplice efficace, poco dispendiosa e rispettosa dell’ambiente.
Sarei curioso di risentirla a raccolta ultimata, su come il rimedio aceto miele ha funzionato.
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Ti ringrazio per la risposta del 29/4 scorso.
Hai ragione anche sulla spesa che sarà più che modesta, ma mi
ero fatto l’ idea sbagliata di dover piazzare 50-100 trappole e forse più!!
Va bene anche per la mia zona mettere le trappole all’ inizio di luglio?
Ancora grazie e saluti
Francesco G.
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Sul Trasimeno ad occhio anche se le metti una decina di giorni prima male non fa, l’unica avvertenza i fori nelle bottiglie, non farli grandissimi che altrimenti c’entrano insetti come api e farfalle che nessun danno fanno.
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