Le bistecche del gatto e la volpe

Bistecche del gatto e la volpe

Dopo un mese di lavori e di gente in movimento come tante formichine, a costruire ciò che poteva essere frainteso fra una pista per elicotteri, un centro addestramento fave, un laboratorio della Nasa o un poligono di teste pelate, si è finalmente compreso a cosa serve la tanta smania di mezzi e persone.

Un recinto minimale di future bistecche per annoiati chiantigiani di passaggio che guardano le loro bistecche dall’ombra di una fontana stile torta nuziale ed aspettano che ingrassano per poterle rosolare con tanto di timo e di alloro.

Tutto ci si sarebbe aspettato fuorchè un biologico allevamento di chianine in uno spazio ampio quanto un pollaio, ma gatti e volpi  ne sanno una più del diavolo, e se i giapponesi per motivi di spazio, estetica e immagazzinamento riescono a fare i cocomeri parallelepipedi, figuriamoci se non si riescono a fare le chianine amburghesi.

Giornate di primavera che ancora latita, ma festival del muggito che allieta e rompe la monotonia degli uccelli e di qualche fagiano prima che venga definitivamente sfrattato, un suono nuovo in quese lande che fa piacere e a cui non si era più abituati, solo vigne, solo olivi, questi si allo stato brado, che solitamente non muggiscono.

Benvenute mucchettine scoreggione e vaporose.

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1 Response to Le bistecche del gatto e la volpe

  1. Avatar di Ric Ric ha detto:

    Assurdi..

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