








Sul fare della sera, con l’utimo spiraglio di sole che accarezza i merli di Rocca Salimbeni, gli ultimi operai del Monte escono dalla catena di montaggio con la tuta blu elettrico e le scarpe a punta, mogi come un lunedi mattina.
Ma sotto la bianca statua di Sallustio, emerge una splendida signora in rosso con violino, che con la sua struggente melodia ruba per qualche istante i passanti dal rito arancione con due salatini di contorno o dalla ricerca frenetica di una tavola imbandita, come se non ci fosse un domani.