Il professor Balestracci dipinto nel Duomo di Spoleto

natività duomo spoleto di filippo lippi

Il Professor Duccio Balestracci ha da poche ore finito di presentare il Palio del luglio 2023 dipinto dal Maestro Roberto Di Jullo e gira la Penisola come una trottola per presentare gli innumerevoli libri (di gran successo) di storia medievale, di cui l’ultimo, dedicato alla vita del duca Federico da Montefeltro.
Nelle sue vite ed epoche precedenti, probabilmente il professore ha acuminato la passione per la storia (il Medio Evo e il Rinascimento), dove è stato protagonista e modello per la definizone di diverse opere d’arte, realizzate dal Perugino come dal fiorentino Filippo Lippi, nella seconda metà del Quattrocento.
Nel Duomo di Spoleto il Lippi (l’ex frate consumatore di scintille con una monaca e con di lei padre di un Lippino pregevole pittore) prese il professor Balestracci dell’epoca come modello di una Natività molto nota nella Storia dell’Arte.
La Madonna in adorazione verso un bimbo pallido come un ricciarello e gnudo, appoggiato su un posatino, dietro, una tettoia con un recinto a intreccio di ramaglie, dove un bove ancora non ha chiaro il suo scopo e ruolo nella scena, l’asinello (che ha sempre sognato nella vita di fare il cavallo) rassegnato al tanto fragore che quella nascita comporterà alla sua esistenza quieta.

Giuseppe Balestracci pensieroso sul fatto che per far crescere quel bambino, bisognerà principiare a fare miracoli e nella sua professione, smettere di fare tagliaeri e staia in serie e applicarsi sulle madie.

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