
Alzarsi presto, permette di vedere il diradarsi delle tenebre e farsi largo della luce, con il sole che celermente inizia a sbadigliare dal Valdarno.
Si alzano per aria i primi vapori di guazza evaporata al calore, si fanno due chiacchiere con le dame splendide che fanno due passi con cadenza da atleta.
Si mettono a fuoco le viti di due anni da potare come si deve, e poi arriva un sigonre, con il cane Rocco che fra le querciole lungo strada, non ha fermezza.
In meno di dieci metri scava come una talpa e consegna al padrone riconoscente una decina di pepite che grattate sull’uovo o sulla pasta, pigliano il nome di tartufi marzuoli.