
«Palla al centro per Müller, ferma Scirea, Bergomi, Gentile… è finito! Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!» Parole e voce di Nando Martellini l’11 luglio del 1982 allo Stadio Santiago Bernabeu di Madrid.
I veri, unici Campioni del Mondo, professionisti, privilegiati del pallone, ma non affogati nell’opulenza e nel lusso di un qualsiasi calciatorino ventenne attuale.
Una formazione che suona come una preghiera: Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani e poi: Bordon, Bergomi, Baresi, Vierchowod, Marini, Massaro, Causio, Dossena, Altobelli, Selvaggi e Galli. Bearzot, Maldini, Vecchiet, Pertini.
Anni duri, durissimi per il terrorismo, per gli scandali economici e politici, le uccisioni della mafia, Sindona, Calvi, la P2, il mostro di Firenze, la guerra nelle Falkland, il massacro di Sabra e di Chatila, i sudiciumai della dittature militari sudamericane….
Ma in tutto questo un raggio di luce di gioia, espressa dal Partigiano Presidente, uno che di pedate ne aveva prese tante, ma che aveva anche avuto la pazienza di renderle.