Non di sole botteghe di Brunello è fatto Montalcino, ma anche di vicoli visivamente comunicanti fra loro che agguantano lo sguardo in una comunione di orizzonti verdi, calanchi e vigne più vari troiai estetici di cantine ed altri manufatti edili.
E’ in piazza Cavour, proprio davanti la sede del Sangiovese in Purezza che appare un giardino apparentemente astratto, ma l’apparenza superficiale sempre inganna.
Questo è il regno di Tita, un signore vestito con un elegantissimo abito blu, Borsalino e cravatta che, con un leggero passo di danza, zappetta le aiole e risponde allegro ai saluti dei concittadini che passano frettolosamente.
Palme, gnomi dei boschi, panzè, mimose, fontana con i pesci rossi, altalena per i nani e una serie di vasetti da piantare danzando tip – tap con la zappa e il rastrello.
Sarebbe stato bello parlare con Tita, ma non si interrompe un’emozione che opera. Una persona che riscalda sentimenti di speranza di cui ha parlato qualche tempo fa anche Silvana Biasutti.















Che bella persona il signor Tita.
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