Il rituale del Battesimo contradaiolo, il rito di passaggio cui si è accennato in precedenza, nasce solo alla fine degli anni ’40 del secolo scorso. Oggi ogni Contrada lo celebra annualmente, nel quadro della Festa titolare … i rulli di tamburo e le bandiere … il Priore pronuncia la formula di rito (ogni Contrada ne ha una) … la consegna del fazzoletto (quello di Contrada, quello bello, che non si trova nelle bancarelle e che può durare anche una vita) e di un documento del Battesimo … il popolo della Contrada partecipa …
L’ispirazione venne una quindicina di anni prima al tartuchino Silvio Gigli, che così ricorda: “[…] fu nel 1932 che ebbi l’idea di fare una fontanina in ogni Contrada al fine di dar vita a questo originalissimo “Battesimo Contradaiolo” che consacrava per tutta la vita l’appartenenza del neonato alla Contrada di nascita. […] ”.
Il Battesimo contradaiolo, così come il Sacramento, può essere impartito a bambini (ed allora sarà un dono fatto al figlio dal genitore) oppure a ragazzi ed adulti (ma non in tutte le Contrade).
Fonte: foto e stralci di testo da Il Tesoro di Siena

Che belle fontane! Ne ignoravo l’esistenza, mea culpa.
Mi sembra anche giusto che ai veri contradaioli venga dato un fazzoletto “bello” e invece i bischeri turisti (come potrei essere, e sarò di nuovo io), si becchino una imitazione da bancarella.
Un caro saluto a Siena e al Comitato per la Difesa della Val d’Orcia di cui hai parlato qualche giorno fa.
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Gian Marco….. se hai intenzione di rivedere Siena e dintorni, perchè non ad aprile?
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