Finiscono nei teli le ulive renitenti al libeccio di questa magra stagione olearia (e vinaria) che rispecchia fedelmente l’andamento osceno dell’annata vista sotto ogni punto di vista.
Servono diversi olivi per riempire una cassetta, serve districarsi fra gocciole di pioggia di varia natura che incombono durante le operazioni di raccolta, serve una pacata determinazione a resistere alle avversità più il condimento di fatica che comporta  arrivare a questo momento.
Serve l’esser certo di aver messo ogni cura e ogni istante per arrivare nelle migliori condizioni di qualità, impotente contro il tempo e gli eventi avversi che farebbero perdere l’orizzonte anche gli apostoli e tutti i discepoli.
Senza perdere la tenerezza a breve uscirà il primo olio ed essendo così difficile e avverso arrivarci, sarà ancora più apprezzato quando verrà versato sul pane.