Le analisi compiute sul corpo di un cane inspiegabilmente trovato morto alcuni giorni fa in un recinto nei pressi di Vertine, confermano che l’animale non è morto per causa naturale ma per avvelenamento da solfuro di zinco, sostanza che comunemente si trova nel veleno da topi.
Gino, questo il nome del cane, si trovava in un recinto a poca distanza da un’abitazione assieme ad altri tre cani e paga con la vita la sua gioviale e allegra voglia di giocare e di ricevere carezze.
Dopo il referto ufficiale delle analisi, la USL ha proceduto d’ufficio a segnalare la vicenda al sindaco di Gaiole in Chianti, Michele Pescini e alla Polizia Provinciale. Una denuncia è stata presentata presso la locale stazione dei Carabinieri, che si occupano delle indagini.
Andrea Pagliantini 
Vigliacchi!!!!
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Chi l’ha fatto è uno che non merita di essere chiamato “essere umano”
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Per l’ennesima volta mi ritrovo a guardare quello che non si dovrebbe mai vedere. Provo pena infinita per le sofferenze inflitte a una creatura e schifo per chi l’ha fatta soffrire così crudelmente.
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Proprio in questi giorni l’Istituto Zooprofilattico di Firenze ha comunicato i risultati delle analisi di un’esca confezionata con un collo di pollo ben sigillato e riempita di una polvere ora risultata fosfuro di zinco, un veleno micidiale, gettata nel nostro giardino al Ferrone nel comune di Greve in Chianti, la mattina di domenica 11.8.2013 durante la nostra assenza. Grazie a Dio il nostro cane Camillo un meticcio di 3 anni l’ha solo leccata e poi risputata senza conseguenze. La sua giovanile irruenza e voglia di carezze rischiava di pagarle drammaticamente. I gatti forse non se ne sono accorti. Franco
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Vedo che anche a Greve c’è abbondanza di “eroi”….
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Fosfuro di zinco, non solfuro
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